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Le olimpiadi del 1960, quella volta in cui Roma accolse tutto il mondo


Erano i mitici anni ’60, l’Italia si avviava verso il boom economico e Roma era una delle sue locomotive più grandi; i giochi olimpici che quell’anno si svolsero dal 25 agosto all’11 settembre, fecero registrare molti record che catapultarono questa XVII edizione delle olimpiadi nella storia dello sport e non solo, ripercorriamo gli eventi.

Le XVII olimpiadi di Roma e il cambiamento della città

L‘assegnazione di questa edizione a Roma avvenne nel 1955 a Parigi, dove i delegati del Comitato Olimpico Internazionale preferirono Roma a Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo; d’altronde, senza nulla togliere a nessuno, quando si candida Roma non si può che vincere e a mani basse! La Città Eterna d’altronde è sempre stata caput mundi, ma questa volta avrebbe dovuto ospitare all’interno della sua città gli oltre 5000 atleti delle 83 nazioni rappresentate a quei giochi olimpici. Per accogliere tutti a Roma venne costruito il quartiere del villaggio Olimpico, proprio vicino a quel Foro Italico fatto costruire negli ultimi anni del regime fascista, ma non solo; fu portato a termine anche il quartiere EUR , dove si svolsero anche delle gare.

La sede delle gare e la trasmissione in mondovisione

Le Olimpiadi di Roma non furono solo importanti per l’Italia in quanto primi giochi olimpici (estivi) ospitati nel nostro paese, ma anche perché fu la prima edizione trasmessa in mondovisione! Immaginate la potenza delle immagini che andavano in tutto il mondo de ‘sto capolavoro che è Roma nostra, quasi che lo sport diventava secondario. Le sedi delle gare furono tutte memorabili, lo stadio Olimpico, il Flaminio, il Palazzo dei Congressi dove si svolsero le gare di scherma, tutto il Foro Italico e le gare di canoa in quel gioiellino del lago di Albano. La sede però più spettacolare delle gare olimpiche fu quella della lotta greco-romana: l’interno delle Terme di Massenzio. Immaginate voi questi energumeni che se pijavano a pizze, se le davano di santa ragione, tra le volte di uno dei più bei monumenti a cielo aperto di Roma. Una cosa sensazionale, che poteva essere battuta solo se le gare si fossero svolte al Colosseo. Pensate poi che l’arrivo della maratona aveva come finale l’arco di Costantino, cosa potrebbe chiedere di più un maratoneta?

I miracoli di mamma Roma alle olimpiadi

Altre cose per cui mamma Roma può essere ricordata in queste Olimpiadi sono innanzitutto uno dei migliori piazzamenti nel medagliere da parte dell’Italia, terza, dietro solo a Unione Sovietica (prima con 43 medaglie d’oro) e Stati Uniti (con 34). Un altro grande miracolo fu la presenza della Germania come nazione unica nella partecipazione alle Olimpiadi; in quegli anni infatti la nazione tedesca era ancora divisa in due parti e l’anno successivo venne alzato il muro di Berlino. Un’altra grande impresa ricordata negli annali della storia delle Olimpiadi fu la vittoria della maratona da parte dell’etiope Abebe Bikila. Voi direte e che c’è de strano, gli africani so’ sempre i ppiù forti nelle maratone; si certo ma lui vinse correndo a piedi nudi, per tutta la corsa, provatece mpò voi?! Infine il trionfo di Livio Berruti nei 200 metri, che sbaragliò tutti e infuocò l’animo di tutti gli italiani.

L’accensione della fiamma olimpica da parte di Giancarlo de Petris

L’ultimo ricordo di quell’Olimpiade è da dedicare a colui che percorse gli ultimi metri con la torcia olimpica in mano per salire poi sopra le gradinate dello stadio Olimpico e accendere il braciere: Giancarlo Peris. La particolarità e la bellezza di questa scelta era che Giancarlo era un ragazzo di soli 19 anni, nato a Civitavecchia e che aveva conquistato quel posto perché messo in palio come premio del vincitore dei campionati provinciali di corsa campestre. Un emozione unica che ancora oggi Giancarlo ricorda con emozione.

E invece qual è il vostro ricordo delle Olimpiadi di Roma?