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Lo “steccare”: non un errore musicale, ma un giocoso termine di condivisione

foto di: Immagini prese dal web

Conoscevi il significato in romanesco della parola “steccare”? In italiano corretto si usa per evidenziare un errore che si commette in campo musicale, ma a Roma vuol dire tutt’altro. Si usa infatti nel momento in cui qualcuno si ritrova a condividere qualcosa con qualcun altro. E tu quanto usi questo verbo?

Un significato completamente diverso rispetto all’italiano corretto

È difficile che una persona che vive lontano da Roma conosca il significato che la parola “steccare” assume nel romanesco.

In genere chiunque è abituato a indicare lo “steccare” come un errore che generalmente viene commesso in musica, nel momento in cui un cantante o un musicista sbaglia a intonare una nota oppure a suonarla.

Nel romanesco la parola “steccare” ha invece un significato completamente diverso. Non ha nulla a che fare con la musica o gli errori commessi, ma con la divisione delle cose.

Un sinonimo di “condividere”

Nel romanesco lo “steccare” è un sinonimo di “dividere” e “condividere” e si usa infatti in quei contesti in cui si vuole dividere qualcosa con qualcuno, che si tratti di una sigaretta oppure di un cibo.

Capita spesso, soprattutto nelle periferie di Roma, di sentire qualcuno dire “ao, che se steccamo ‘na pizza?”. In questo caso chi pronuncia questa frase è una persona che vorrebbe condividere una pizza con qualcuno, magari con un amico.

Un’origine longobarda

Essendo lo “steccare” un verbo che viene usato principalmente dai giovani, potrebbe sembrare che la parola in questione abbia un’origine piuttosto recente. In realtà però non è affatto così.

Sembra che lo “steccare” sia nato ai tempi dei longobardi. Si pronunciava “stek”, ma non aveva il significato che assume oggi. A quei tempi per “stek” s’intendeva fare il palo durante una rapina. Praticamente aveva un significato completamente diverso rispetto a quello che ha oggi.

Con il tempo infatti il significato originale di “stek” si è andato a perdere. Oggi infatti vuol dire tutta un’altra cosa. In italiano corretto indica un errore commesso un qualcosa, mentre in romanesco, una condivisione da fare con qualcuno.