"Mettese in testa Porta Cavalleggeri", il simbolo della presunzione
28 Aprile 2022
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foto di: Immagini prese dal web
È un vecchio detto che nasce dopo un tentativo di conquistare Roma, da parte dell’esercito francese. Conoscete la frase “Mettese in testa Porta Calleggeri
Un’impresa impossibile
Roma nasconde al suo interno molte storie da raccontare. Queste sono scritte ovunque, sui monumenti e perfino nelle grandi porte delle mura che proteggono i tesori della città.
Basta pensare alla maestosa Porta Cavalleggeri, che è stata la protagonista di un’importante vicenda storica. L’accadimento è stato talmente memorabile che in suo onore è anche nato un detto romano, ovvero il “Mettese in testa Porta Cavalleggeri”.
Si tratta di un’espressione con la quale si indica una persona presuntuosa, che si monta la testa e crede di poter sfidare l’impossibile, quando è invece più che evidente che non riuscirà nel suo intento.
Il simbolo dell’illusione
Il curioso detto “Mettese in testa Porta Cavalleggeri” nasce a Roma nel 1849, in un momento nel quale la Capitale stava vivendo le giornate della Repubblica Romana.
Durante questo periodo Napoleone III aveva inviato un corpo di spedizione a Roma, che era guidato dal generale Oudinot. Il suo obiettivo era quello di conquistare la città e infine restituirla al Papa.
Per poter ottenere Roma era prima necessario passare per le sue porte. I francesi credevano che semplicemente passando per Porta Cavalleggeri sarebbe stato facile conquistare tutta la città. Avevano quindi sottovalutato la forza delle truppe romane e si erano quindi “montati la testa”.
Tuttavia proprio il passaggio a Porta Cavalleggeri si era rivelata per loro fatale. Il piccolo esercito di Oudinot si era ritrovato contro l’esercito della Capitale ed era stato costretto a ritirarsi.
A questo pare i romani hanno trasformato questo storico momento nel simbolo dell’illusione ed è quindi così che hanno dato vita al “Mettese in testa Porta Cavalleggeri”.
Un lontano ricordo
Oggi di Porta Cavalleggeri resta solo un ricordo lontano ma un tempo era una delle aperture delle Mura Leonine.
Queste erano state fatte costruire da Papa Leone IV con lo scopo di proteggere i tesori della Basilica San Pietro e di conseguenza tutti i suoi tesori.
Erano state così realizzate delle possenti mura, che avevano al loro interno alcune aperture, tra queste appunto la Porta Cavalleggeri. Inizialmente aveva il nome di “Porta Turrionis”, perché si trovava accanto ad un enorme torrione.
Successivamente è stata prima soprannominata la “porta dei cavalli leggeri” e poi la “Porta Cavalleggeri” perché proprio accanto a questa si trovavano gli alloggi delle Guardie Pontificie.
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