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Un concerto e una mostra per i 50 anni del Woodstock italiano a Villa Pamphili

foto di: Immagini prese dal web

Un concerto speciale con artisti emergenti e una mostra con documenti inediti per festeggiare i 50 anni del Woodstock italiano che si tenne a Villa Pamphili con i migliori nomi del nostro prog e cantautorato

La mostra e il concerto dedicato a un grande prato rock 

Il 25, 26 e 27 maggio 1972 si tenne a Villa Pamphili a Roma il Woodstock italiano con oltre 100.000 persone e un cast composto da nomi di punta della nostra musica dell’epoca. Per celebrare i 50 anni di questo evento si terrà oggi  lunedì 20 giugno dalle ore 16 alle 20 nella stessa location un concerto speciale dal titolo Villaland con 15 artisti emergenti in un grande prato rock-pop in cui chiunque può stendere il telo portato da casa.

Il live si inserisce all’interno dei festeggiamenti di questo anniversario importante a cui fa seguito anche una mostra, a ingresso gratuito e visitabile fino al 26 giugno, nelle sale della biblioteca Villino Corsini, all’interno di Villa Doria Pamphilj, con fotografie, filmati di Rai Teche e dell’Istituto Luce, documenti e racconti inediti, tra cui la testimonianza di Richiard Benson, uno dei promotori del Festival e recentemente scomparso, di tre giorni storici per la musica del nostro Paese.

Il cast stellare di 50 anni fa

Ma riviviamo alcuni momenti dell’evento colossale di 50 anni fa. Otto ore di concerto al giorno per un costo del biglietto di 300 lire e collegamenti in diretta con Per voi giovani, programma condotto da Renzo Arbore.

La line up prevedeva i nomi di spicco del prog italiano, tra cui Alan Sorrenti, il Banco del Mutuo Soccorso, i Semiramis di Michele Zarrillo, i Capsicum Red del futuro Pooh Red Canzian e i New Trolls. Tanti cantautori salirono sul palco, come i già affermati Lucio Dalla e Francesco Guccini e dei giovani di prospetto come Antonello Venditti e Francesco De Gregori.

Le polemiche del Vaticano e l’atmosfera di festa dei giovani

All’inizio degli anni ’70 iniziative del genere sono viste con sospetto da parte delle Istituzioni e della Chiesa e le polemiche non mancarono. In particolare il Vaticano visse l’evento come un affronto, tanto che il papa Paolo VI scrisse all’allora sindaco di Roma Clelio Darida, un democristiano DOC, manifestando la sua disapprovazione ma la risposta del primo cittadino capitolino fu quella di limitarsi a prosciugare un lago presente all’interno della villa per evitare che qualcuno affogasse o facesse il bagno nudo.

Nonostante le preoccupazioni iniziali, l’evento fu all’insegna del divertimento e della pace, senza scontri con il cospicuo numero di forze dell’ordine presenti, e con un’atmosfera che ricordò quella dell’epocale festival americano di tre anni prima.