Carmentalia, un’antica celebrazione di sapienza e profezia
I Romani celebravano i Carmentalia in onore della Dea Carmenta, protettrice del futuro e della maternità. Riti, preghiere e offerte scandivano una festa[...]
È lo Stato più piccolo al mondo, ma fu riconosciuto indipendente dall’Italia soltanto l’11 febbraio del 1929. Oggi ripercorriamo la storia della nascita dello Stato del Vaticano.
Intorno al nome “Vaticano” ruotano molte ipotesi. Secondo alcune fonti, la definizione di questa porzione di territorio derivava dal nome di un’antica divinità, appunto Vaticanus, un dio minore della mitologia romana, la cui funzione era assistere i neonati nel loro primo gemito. Per altri, invece, il termine si originava dal verbo latino “vaticinor“, ovvero “predire“, secondo l’ipotesi che nella zona ci fossero diversi oracoli, luoghi di preghiera e di predizioni del futuro. Pare, infatti, che proprio qui si riunissero alcuni indovini etruschi e, a detta di Plinio il Vecchio, dal terreno di questo colle nasceva pure un leccio, il più antico della città, con diversi poteri magici, a cui era affisso un cartello di bronzo con incisioni dall’alfabeto etrusco.
Comunque stiano le cose, ci sono almeno tre fatti universalmente riconosciuti, e piuttosto certi sul Vaticano: la sua egemonia, per circa un millennio, su buona parte dell’Italia Centrale; il potere temporale che esercitarono i papi nel corso della storia; e l’annessione di questo territorio, al Regno d’Italia, soltanto nel 1870 con la famosa breccia di Porta Pia.
Dopo la presa di Roma, non solo la città fu proclamata capitale d’Italia, ma fu soppresso il potere temporale del Papa, insieme e alla sua sovranità sul territorio. A tutti gli effetti, insomma, lo Stato del Vaticano era stato occupato, senza l’adesione volontaria da parte del Papa che, con la Legge delle guarentigie, ora manteneva soltanto la sua indipendenza spirituale dal Regno, a garanzia della sua missione religiosa. Nacque così la cosiddetta questione romana, portata avanti per cinquantanove anni, fino all’11 febbraio del 1929. Durante questo periodo, tante furono le proposte di costituire un nuovo stato. Ci fu persino l’ipotesi di concedere al papa un’altra area del territorio romano, molto meno piccola. Tuttavia, negli anni del fascismo si decise di risolvere la questione, firmando un celebre concordato: i Patti Lateranensi. Con essi si riconoscevano al Papa Pio XI in un sol colpo indipendenza e sovranità.
Con questo accordo firmato, l’Italia riconosceva al pontefice la sovranità e l’indipendenza esclusivamente sulla porzione di territorio romano che era all’interno delle mura Leonine, oltre che su piazza San Pietro. Si trattava di un territorio ridotto – a livello internazionale è ancora lo Stato più piccolo al mondo – ma questo assicurava l’indipendenza sovrana della Santa Sede da ogni altro potere politico. Ancor oggi, l’articolo 7 della Costituzione della Repubblica Italiana definisce il carattere di questo contratto.
Così, lo Stato del Vaticano, nella forma politica di una monarchia assoluta, sottoposta al potere (legislativo, esecutivo e giudiziario) di un solo uomo, cioè il Papa, ha tuttora le sue leggi, la sua gerarchia, le sue Guardie (Svizzere) e la sua bandiera. Uno stemma che rappresenta uno scudo rosso con le chiavi pontificie, un d’oro l’altra argento.
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