Il Passetto dei Papi, dove godere di una vista mozzafiato della Città Eterna
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Ormai non ci facciamo più caso quando camminiamo o stiamo per Roma, ma la città moderna ha inglobato e reso parte della sua struttura cittadina anche le antiche porte d’accesso della Capitale, ma quante ne aveva la Caput Mundi nell’antichità?
Sarà perché le mura della città ormai non circondano più il terreno metropolitano, sarà che ormai Roma si è talmente ampliata che il confine della città sembra svanire, ma oggi ormai non facciamo più caso alle antiche porte della Capitale. In antichità questi varchi erano necessari per poter entrare all’interno della città, fare commerci, partecipare alla vita pubblica o semplicemente visitare la Caput Mundi. Oggi questo ruolo, un po’ meno stringente e restrittivo diciamo che è svolto dal Grande Raccordo Anulare – che circonda la capitale, avrebbe cantato Guzzanti -, e dalle sue trenta e più uscite. Ecco diciamo che se oggi ancora vivessimo con il terrore della guerra come nell’antichità il GRA potrebbe essere effettivamente la cinta muraria dell’odierna Roma.
Prima di capire quante porte ci sono state a Roma, bisogna ben comprendere quante cinte murarie sono state costruito nel corso dei secoli.
La prima grande opera in assoluto, costruita intorno al VI secolo a. C. è quelle detta Serviana. Questa costruzione venne iniziata e terminata sotto il Re di Roma Tarquinio Prisco e ampliate successivamente da Servio Tullio. Per vedere un pezzo di queste mura basterà andare alla stazione Termini. Sia a fianco della sua entrata, sia nel centro commerciale sotterraneo, si troveranno dei resti di mura, che appartengono proprio a quella prima cinta muraria costruita a difesa della città. Purtroppo di queste mura sono scomparse tutte le 19 porte ad eccezione di una, la Porta Esquilina che si trova nel rione Esquilino e oggi viene chiamata anche Arco di Gallieno.
La seconda cinta muraria costruita nella capitale avviene circa 800 anni dopo ed è dovuta all’imperatore Aureliano. Questa costruzione risale infatti al 271-275 d. C. e si estendono per 19 km; ad oggi le aree interne a questo tracciato sono quelle del centro storico proprio perché questa praticamente fino all’annessione di Roma al Regno d’Italia, sono stati i confini della Capitale. Le porte di queste mura sono rimaste più o meno tutte, ad eccezione di qualcuna che è stata spostata o ricostruita nel tempo.
L’ultima cinta muraria di grande rilievo è quella eretta dai papi intorno all’850 d. C., chiamate mura Leonine, perché a dare l’ordine della costruzione fu papa Leone IV. Queste avevano l’obiettivo di difendere e proteggere il Vaticano e la Basilica di San Pietro dai saraceni e da future invasioni barbariche o sacchi di Roma. All’interno di queste mura passava anche il famoso Passetto di Borgo, il tunnel che conduceva, in momenti di pericolo il papa dalla residenza vaticana direttamente a Castel Sant’Angelo per essere più sicuro. Delle porte delle Mura Leonine ad oggi tra demolizioni e chiusure rimangono solo Porta San Pellegrino e Porta Santo Spirito.
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