Via del Babuino e Largo del Pallaro; un giro alla scoperta delle strade più strane della Capitale
14 Novembre 2021
Roma è una città che ospita al suo interno tantissime strade alcune delle quali possiedono dei nomi davvero particolari. Ma vi siete mai addentrati nelle vie più strane della città? Cosa c’è da vedere?
Una fontana parlante nel cuore di Via del Babuino
Roma è una città ricca di strade, ognuna delle quali contiene qualcosa da visitare. Alcune vie della Capitale hanno però dei nomi davvero assurdi che sono difficili da dimenticare. Tra questi vi è la Via del Babuino, che fa da collegamento tra l’elegante Piazza di Spagna e l’affollata Piazza del Popolo. Inizialmente la strada era divisa in due parti, la Via dell’Orto di Napoli e quella del Cavaletto. La prima aveva questo nome perchè si trovava nel mezzo di una colonia di napoletani. La seconda via invece era un punto nel quale ai condannati veniva inflitta la pena del cavalletto, per questo motivo la strada aveva questo nome.
Nel 1500 però le due strade subirono dei lavori e diventarono una sola via. Questa prese il nome di Clementina, perchè il Papa che ne permise i lavori era Clemente VII. A seguito di altri lavori la strada cambiò nuovamente nome diventando una Strada Paolina, in onore di Papa Paolo III. Il Papa fece costruire anche una fontana, nella quale fu inserita la statua di un Sileno, una figura selvaggia della mitologia greca. Questo però aveva un aspetto davvero strano. Era un essere deforme e peloso, per questo motivo tutti chiamavano la fontana “del babuino” e trasformarono la “Strada Paolina” in “del babuino”.
Qualcuno però considerava la statua come una divinità. C’era un cardinale che abitava nei pressi della fontana che ogni volta che gli passava davanti si toglieva il cappello e si inchinava. Probabilmente l’uomo era miope ed aveva scambiato il Sileno per qualche Santo. I passanti invece appendevano sulla fontana delle “babuinate” ovvero dei messaggi di protesta nei confronti del papa e dei politici, che resero la statua famosa, oltre che parlante.
Le Chiese di Sant’Atanasio ed All Saints
Al centro della Via del babuino si trova quindi la fontana del Sileno, che ha reso celebre tutta la strada. Via del Babuino è però costituita anche da due chiese. La prima di queste è quella di Sant’Atanasio che viene costruita alla fine del 1500 per volere di Papa Gregorio XIII. L’edificio però era stato donato alla comunictà greca nella quale si poteva praticare l’antico rito greco.
La costruzione ha un aspetto davvero maestoso ed è costituito da due campanili gemelli, ma il suo interno è davvero piccolo. È costituito da una sola navata piuttosto corta con ai lati due piccole cappelle.
Diversa è invece la chiesa evangelica inglese All Saints che un tempo era un convento dedicato a Maria e Gesù. La sua struttura è neogotica ed è costituita da mattoni in cotto rosso di Siena e da un bellissimo campanile. L’interno invece è costituito da un gioco di colori ottenuto dai marmi policrmi e dalla pietra rosata di Arles.
Le tre Madonnelle di Largo del Pallaro
Un’altra via davvero strana che si trova nel cuore di Roma è il Largo del Pallaro, che si trova tra Via dei Chiavari e Via di Grottapinta. Un tempo questa era il luogo nel quale si praticava il gioco d’azzardo ed in modo particolare il Lotto. Si montava un piccolo palco nel quale veniva posta una grande urla che conteneva una serie di palline numerate. La gente doveva tentare la sorte cercando di indovinare il numero che veniva estratto dalle palline ed in cambio avrebbe ottenuto del denaro. La maggior parte delle volte però i giochi terminavano in una rissa, per questo motivo vennero poi aboliti dalla Chiesa.
Oggi quindi la strada è un luogo silenzioso nel quale si possono trovare le icone di tre Madonnelle. La prima di questa si trova nei pressi dell’angolo di via di Grottapinta ed è retta su un ricco baldacchino. La seconda e terza invece si trovano in direzione di Via dei Chiavari. Il primo affresco rappresenta la Madonna che viene assunta nel cielo la seconda invece raffigura una Vergine intenta a pregare.
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