La Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami e la storia della sua confraternita
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Poche cose sopravvivono alla velocità di sviluppo tecnico degli ultimi vent’anni. Una di queste è purtroppo l’artigianato. L’autenticità dei prodotti romani, però, non è sparita del tutto: qualcosa ancora resiste. Siete curiosi di scoprire dove?
Al centro di Roma, dove le vie pullulano di storie antiche e, al contempo, si riempiono di macchinette fotografiche e di turisti, esiste una via che fa dell’artigianalità dei suoi prodotti il suo marchio di fabbrica. Stiamo parlando di via dei Cappellari, nel rione Parione. La viuzza che, connettendo Campo de’ Fiori a via del Pellegrino, mantiene ancora inalterato il gusto autentico della romanità, del suo artigianato e delle sue bellissime botteghe. Chiamata così perché esattamente qui sorgevano le tantissime botteghe di cappellari e berrettari, dunque si consumava la produzione di cappelli, baschi e berretti, in quella che un tempo era la via Tecta degli antichi romani è infatti possibile respirare e ammirare ancora la bellezza dei vecchi negozi di quartiere.
Arte non dimenticata del tutto ma sicuramente caduta in disuso, neanche la lavorazione delle ceramiche e del vetro è totalmente scomparsa da Roma, trovando spazio anzi, come il resto delle attività artigianali romane, in alcune zone specifiche della città: dal rione Monti a Piazza Navona, da Campo de’ Fiori a Trastevere. E che dire della lavorazione del legno?
Sebbene anche questo sia uno di quei mestieri “a rischio dimenticatoio“, uno di quelli piuttosto rari, che pochi ancora ti sanno insegnare, in alcuni quartieri sempre del centro ci si può far rapire, come un tempo, dalle mani svelte di qualche falegname; dalla particolarità dei suoi strumenti; e dai suoi meravigliosi intarsi sul legno.
Celebre, infine, proprio per il suo carattere legato all’artigianato, il rione Ponte, così soprannominato per il vicino Ponte Sant’Angelo. Via vai di pellegrini che vi transitavano in passato, in un continuo flusso di “andi-rivieni“, si potrebbe azzardare che proprio in questa zona esista la maggiore concentrazione delle attività artigianali della capitale, soprattutto per quanto riguarda il commercio di oggetti sacri, la pittura, la restaurazione e la scultura. Il motivo risiede, ancora una volta, in un pezzo di storia di questo luogo.
Le grandi famiglie aristocratiche e mercantili di Roma, infatti, era qui che decidevano di costruire la propria residenza, commissionandola spesso a grandi architetti, progettisti e artisti dell’epoca.
Così, è chiaro: è in questo specifico di rione che i maggior artigiani della capitale abitavano, in attesa di poter lavorare alle grandi opere di questi magnati.
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