Roma in tram; alla scoperta dei dintorni di Principe Eugenio/ Manzoni
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Maenza è un borgo della provincia di Latina, arroccato in un locale tra le montagne e il mare, con un centro storico curato in cui spiccano la cattedrale e il palazzo baronale
Maenza è un borgo della provincia di Latina, arroccato in una collina ai piedi dei Monti Lepini e con vista su Ponza, Zannone e Ventotene che si possono scorgere nelle giornate di cielo sereno. Le splendide vie del centro, le piazzette interne creano l’atmosfera di un posto dove il tempo sembra essersi fermato. Il nome ha antiche origini e deriva dalla saga di Troia, in particolar modo dall’eroe etrusco Magenzio, ricordato nel libro X dell’Eneide come alleato contro Enea. In tempi antichissimi, forse prima della fondazione di Roma, già esisteva un piccolo abitato. Qui vi soggiornò San Tommaso d’Aquino nel 1274 presso il Castello baronale, come si evince da un affresco all’interno della chiesa in piazza Duomo.
Il Palazzo Baronale di Maenza è un antico maniero al centro del borgo. Oltre alla mole apprezzabile dall’esterno merita una visita per le pitture murarie che affrescano le stanze, in particolare nel corridoio al secondo piano. Nel 1986 il maniero venne ristrutturato e oggi è utilizzato per iniziative culturali, ospita concerti di musica sacra e classica. Inoltre è possibile visitare le sue 25 stanze distribuite su quattro piani e la mostra didattica permanente sulla storia del castello. Prima dell’ingresso dalla porta principale di Maenza troviamo la Loggia dei Mercanti, piazzetta coperta dove i viandanti potevano ripararsi dato che le porte del borgo erano chiuse se arrivavano qua in tarda sera.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo è la chiesa principale con la facciata neogotica in pietra locale, con i suoi campanili visibili anche a distanza. L’interno, invece, si presenta a tre navate e la zona presbiterale absidata, preceduta da un arco trionfale, presenta una grande cupola sostenuta da colonne con capitelli ionici. Sulla parete si impone la tela dell’Assunzione di Maria dipinta da Vincenzo Pasqualoni nel 1874. Nella chiesa vi sono anche un fonte battesimale e un tabernacolo dell’olio santo, realizzato in pietra e databile XVI secolo. Vi sono rappresentati quattro angeli, due dei quali sollevano la cortina del baldacchino dove è conservato il Corpo di Cristo.
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