Alla scoperta dei dintorni di Scalo San Lorenzo
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Si sa, appena fai una cosa a Roma, la polemica è dietro l’angolo, a chi va bene e a chi no, chi la vole calla, chi la vole fredda, chi la vole tiepida e poi c’è pure quello che la voleva più alta o più bassa. Dopo il presepe di Piazza San Pietro, fa molto discutere la decisione dei nuovi cestini dell’Ama di Roma, voi che ne pensate?
Erano da cambiare. Assolutissimamente sì, erano sicuramente da cambiare i vecchi cestini dell’immondizia installati al centro di Roma, che probabilmente non potevano nemmeno essere chiamati tali perché, detto fra de noi, ‘na busta appesa a ‘ncerchio de fero può esse chiamato cestino? Chiaro che no, soprattutto in una città come Roma, che ogni anno attira nonostante tutto milioni di turisti da ogni parte del mondo. Per carità la loro ragion d’essere c’era ed era anche abbastanza seria (era infatti una misura preventiva contro il pericolo terrorismo) ma ora che questo allarme sembra scongiurato (toccamo qualsiasi ferro possibile immaginabile) ed è giusto che si trovi una soluzione adeguata a quella che è la bellezza e la storia di Roma, della Città Eterna, una soluzione che possa adattarsi alle piazze più famose del mondo come Piazza San Pietro, Piazza di Spagna, Piazza Navona o alle vie più note come via del Corso o ai monumenti come il Pantheon e l’Altare della Patria. Detto fatto, così nella Capitale si sono riuniti i maggiori esperti e pochi giorni fa hanno dato alla luce le nuove creature.
Così dopo anni in cui il pericolo terrorismo è passato e i tecnici hanno lavorato ai nuovi cestini il 15 dicembre la sindaca di Roma, Virginia Raggi, da il grande annuncio:
Ecco i nuovi cestini in ferro che sostituiranno nel centro storico quelle orribili buste di plastica trasparenti appese.
Questa mattina ne abbiamo installati cinque in piazza della Rotonda al Pantheon: serviranno per fare una prova e se supereranno i test prenderanno il posto dei vecchi in tutto il centro.
Anni fa dopo l’innalzamento dei livelli di sicurezza antiterrorismo, in tutta Italia, i vecchi raccoglitori sono stati sostituiti con buste di plastica trasparenti, che spesso si rompono, facendo cadere a terra i rifiuti.
In questi anni abbiamo lavorato a qualcosa di diverso. È stato un lavoro complesso, perché è stato necessario mettere d’accordo diverse esigenze: da una parte la Questura con il rispetto delle norme di sicurezza – e permettere quindi di vedere cosa c’è all’interno -, dall’altra la Sovrintendenza ai Beni culturali, data la rilevanza storica, culturale e archeologica di questi luoghi. In più c’era la necessità di realizzare un modello di cestino pratico e facilmente svuotabile dal personale Ama. In questi anni sono stati elaborati diversi prototipi che però non hanno messo tutti d’accordo, di fatto non accontentando le varie esigenze.
Non è stato semplice. Le piazze, le vie di Roma sono da tutelare e preservare e per questo anche le più piccole cose devono essere belle e decorose. Volevamo un modello che rispettasse tutti questi principi e ovviamente fosse anche pratico e sicuro.
Questo è il risultato. Spero che cittadini e turisti li apprezzino.http://https://www.facebook.com/469144566601331/posts/1782101355305639/
Subito i social si sono scatenati e tra chi apprezzava i nuovi cestini e chi invece esprimeva (in modi più o meno accettabili) il suo non gradimento, è arrivato il commento per eccellenza, quello delle Onoranze Funebri Taffo: “A noi piacciono. Sono proprio nel nostro stile”. Il commento come previsto ha raccolto migliaia di mi piace proprio perché tra i suoi detrattori c’è chi li ha assomigliati a un’urna cineraria. C’è anche chi, molto più fantasioso ha immaginato che con l’aggiunta de du’ recchie, una de quà e una dellà i cestini potessero assomigliare alla Coppa della Champions League.
Due giorni dopo l’Ama, in seguito alle polemiche fa sapere che i cestini sono un giusto compromesso, come già scriveva la sindaca, tra le varie parti in concorso per la scelta della forma che i cestini dovessero prendere e questi infatti hanno anche avuto l’ok della Sovrintendenza.
I nuovi cestini getta-carte in acciaio modello “anfora” – scrive Ama in una nota -, in sperimentazione da ieri nell’area monumentale del Pantheon e impiegati per la raccolta dei rifiuti minuti indifferenziati (da passeggio), rispondono a caratteristiche funzionali ed estetiche, studiate e approvate in accordo con il MIBACT-Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e rispettano gli standard qualitativi di sicurezza richiesti dalle Autorità competenti. […] La scelta del nuovo cestino, di colore grigio antracite in linea con l’arredo urbano del Centro Storico, è ricaduta su di un design sobrio e minimale ma che contenga e sintetizzi, allo stesso tempo, un valore allusivo rispetto alla memoria storica della Città e dell’immagine che ha nel mondo, evidenziando una citazione in forma contemporanea delle linee essenziali ed eleganti che troviamo in un contenitore del passato particolarmente diffuso nell’intera area mediterranea, come l’anfora. Le specifiche tecniche del prodotto sono state messe a punto dai tecnici interni AMA, sulla base di un attento studio preliminare sulle forme ad opera dell’architetto Marco Tamino.
Insomma cari romani mejo de questo nun se poteva fa, anzi alla fine della nota, per chi non fosse contento dei nuovi cestini, Ama scrive:
Il cestino farà dunque parte integrante di una «familyline» di prodotti caratterizzati da forti contenuti identitari che interesseranno le varie modalità di raccolta dei rifiuti.
Una familyline, il che significa che oltre ai cestini ci saranno altri arredi urbani di ispirazione simile, una minaccia o una benedizione?
E voi cari romani cosa ne pensate di questi cestini? Vi piacciono o no?
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