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I Lemuralia, festa dell'Antica Roma, antenata di quella di Ognissanti

foto di: Immagini prese dal web

Nell’Antica Roma si si celebravano i Lemuralia, feste per esorcizzare i lemuri, spiriti dei morti, con tre giorni di riti propiziatori, processioni e rituali, con la curiosità del divieto di matrimoni

I Lemuralia, festa dell’Antica Roma per esorcizzare gli spiriti dei morti

Nell’Antica Roma il 9, 11 e 13 maggio si celebravano i Lemuralia, feste per esorcizzare i lemuri, spiriti dei morti, i corrispettivi degli odierni fantasmi. Nella religione romana, si considerarono come veri e propri antenati dei vampiri, anime che non riuscivano a trovare pace poiché deceduti a causa di una morte violenta. Il mito racconta che tornavano sulla terra per tormentare i vivi, perseguitandoli, fino a portarli alla pazzia. La tradizione voleva che a istituire queste festività fosse stato Romolo per placare lo spirito del fratello Remo, da lui ucciso. Il rituale prevedeva che il pater familias gettasse alle sue spalle alcune fave nere per il numero simbolico di nove volte, recitando formule propiziatorie.

Lemuralia e il curioso divieto del matrimonio

Durante i Lemuralia era proibito sposarsi, a informarci di questo è lo storico Plutarco, dato che maggio era il mese adibito a uno dei principali riti di purificazione, quello degli Argei in onore di Saturno. I festeggiamenti iniziavano il primo giorno con una cerimonia celebrata in silenzio e di notte con la processione di ceri accesi. I templi rimanevano chiusi ma, la città, si ornava con rami di mirto. Nonostante il tema, questi riti erano all’insegna dell’allegria, forse per mettere in evidenza l’attaccamento alla vita in contrapposizione con il pensiero di morte.

Lemuria, la fine del culto e la Festa di Tutti i Santi

Nel 609 papa Bonifacio IV sostituì i Lemuria con il giorno di Ognissanti, festeggiato il 13 maggio fino al 732, anno in cui papa Gregorio III ne trasferì la celebrazione al 1 novembre. Bonifacio IV consacrò il Pantheon a Roma per la Beata Vergine e gli altri martiri. Papa Gregorio III consacrò una cappella nella basilica di San Pietro a tutti i santi fissandone l’anniversario, con l’intento di eliminare del tutto questa festività pagana.