Il realismo magico di Antonio Donghi in mostra a Palazzo Merulana | Roma.Com

Il realismo magico di Antonio Donghi in mostra a Palazzo Merulana

Palazzo Merulana ospita la mostra La magia del silenzio di Antonio Donghi, artista italiano che ha saputo creare nei suoi dipinti un connubio interessante tra astrattismo e realismo

Antonio Donghi protagonista della mostra di Palazzo Merulana

Palazzo Merulana ospita fino a domenica 26 maggio la mostra Antonio Donghi – La magia del silenzio, a cura di Fabio Benzi, dedicata a uno dei principali esponenti del realismo magico in Italia con un immaginario che unisce astrattismo e realismo, in grado di impressionare studiosi e critici dagli anni ’80 tanto che le sue opere sono incluse nella maggior parte delle rassegne internazionali sugli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.

I temi principali, da dove provengono le opere in mostra a Roma e le info sui biglietti

Un excursus sul percorso dell’artista, toccando tutti i temi principali, dai paesaggi alle nature morte, dai ritratti ai personaggi del circo e dell’avanspettacolo, e con materiali provenienti da molte fonti capitoline come la  Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Banca d’Italia, la collezione UniCredit con sedici prestiti e la Fondazione Elena e Claudio Cerasi. I biglietti, acquistabili online, hanno un costo intero di 12 euro con varie riduzioni a seconda dell’età, del numero di persone, con agevolazioni particolari per le scuole.

Un’artista rivalutato e ancora tutto da scoprire, una mostra che prova a indagare sulla sua carriera

Rimeditare il ruolo, il metodo, le aspirazioni di questo artista chiuso e difficile, ma al tempo stesso creatore di opere uniche e impressionanti per il loro clima sospeso, per la densità di interrogativi che pone allo spettatore pur nell’apparentemente nuda realtà in cui sono presentati gli anonimi protagonisti dei quadri, appare oggi un passo in avanti per la sua conoscenza che, attraverso questo percorso espositivo, viene messa in evidenza, provando a comprendere quanto sia stato rivalutato a distanza di un secolo.

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