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Costruzioni non legate alla loro funzione abitative sono protagoniste della mostra che ospita la Centrale Montemartini con materiali inediti dell’Archivio LUCE, foto di artisti contemporanei e pagine di vari scrittori italiani
La Centrale Montemartini ospita fino al prossimo 5 maggio la mostra Architetture inabitabili per mostrare un nuovo punto di vista, una concezione diversa rispetto a quella legata alla funzione degli edifici a essere delle abitazioni. Un percorso espositivo che indaga il rapporto tra abitare e costruire, partendo da edifici che hanno forte valenza simbolici, emblemi della città in cui sorgono. Questo reso possibile grazie a esempi rintracciati su tutto il territorio nazionale, con testimonianze riprese da diversi archivi, tra cui quello LUCE con ben 40 contributi, insieme a fotografie storiche che si aggiungono a quelle di artisti contemporanei.
Tra queste strutture troviamo il Gazometro di Roma, un moderno Colosseo utilizzato spesso come cornice di film e serie tv, il campanile romanico semi sommerso di Curon dopo la costruzione della diga che portò alla creazione di un lago per fini idroelettrici, il Cretto di Gibellina, un lenzuolo bianco in cemento concepito come installazione commemorativa dall’artista Alberto Bururi per ricordare il borgo distrutto durante il terremoto che colpì il Belice nel 1968.
Altre architetture immortalate sono gli Ex Seccatoi di Città di Castello che nel 1966 ospitarono i libri alluvionati di Firenze, la Torre Branca di Milano, concepita in occasione della Triennale del 1933 e che consentiva, dalla sua cima, di godere di un panorama mozzafiato del capoluogo lombardo e il Lingotto di Torino, un tempo fabbrica della FIAT. La mostra ha come orari di apertura quello dalle 09.00 alle 19.00, con il lunedì come giorno di chiusura.
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