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La Galleria d'arte moderna di Roma celebra il pittore futurista Osvaldo Peruzzi

foto di: Immagini prese dal web

Fino ad ottobre è visitabile presso la Galleria d’arte Moderna di Roma una mostra dedicata al pittore futurista Osvaldo Peruzzi, in prossimità del ventennale della sua scomparsa, per un ricco percorso espositivo con alcune opere inedite

Osvaldo Peruzzi, pittore futurista in mostra a Roma

La Galleria d’arte moderna di Roma ospita Splendore geometrico futurista, mostra a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni, alla vigilia dei vent’anni dalla scomparsa del pittore Osvaldo Peruzzi, con un percorso espositivo visitabile fino al 15 ottobre che si concentra su opere dei decenni Trenta-Sessanta provenienti da collezioni private e pubbliche, oltre che da quelle della famiglia, le figlie Stella e Cristina. Osvaldo Peruzzi è stato personaggio di spicco del movimento futurista degli anni Trenta e primi Quaranta del Novecento per la sua spiccata e originale personalità che Filippo Marinetti notò sin dai suoi esordi. Il museo è aperto dalle ore 10 alle ore 18.30 dal martedì alla domenica, qui si possono acquistare online i biglietti.

Osvaldo Peruzzi e la sua celebre aeropittura, esposta anche a New York

Esposta anche l’opera di collezione della Sovrintendenza Capitolina, una tra le aeropitture dell’inizio degli anni Trenta più significative dell’artista livornese, non a caso esposta al Guggenheim di New York nella grande mostra dedicata al Futurismo avvenuta nel 2014, segno anche del passaggio da una prima fase del movimento incentrata sull’eroismo dei suoi personaggi agli sviluppo successivi legati all’idealismo cosmico e ad alcune anticipazioni dell’astrattismo.

Osvaldo Peruzzi e alcune peculiari tele esposte in galleria

Oltre ai dipinti di Peruzzi troviamo esposta una sua tela tarda che ritrae il collega e amico futurista Gerardo Dottori, oltre a dodici disegni che comprendono un gruppo cinque cartoline postali, conservate presso l’Archivio di Stato di Milano, con sul retro dei disegni datati tra 1929 e il 1932 inviate all’amico Armando Silvestri. Esposti infine anche una serie di documenti inediti in prestito dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole che ha contribuito insieme alla città natale dell’artista, Livorno, alla realizzazione di questa mostra.