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Tra le più singolari celebrazioni religiose dell’Antica Roma, le Lucaria lanciavano un forte messaggio di tutela ambientale che è quanto mai attuale
Dal 19 al 21 luglio nell’Antica Roma si tenevano le Lucaria, festività in onore di una divinità sconosciuta patrona dei boschi sconosciuta tanto che gli antenati non ne ricordavano la storia. La terminologia di queste celebrazioni deriva dal latino locus che significa bosco. Era necessario ingraziarsi i favori divini per fare in modo che i boschi rappresentassero un vantaggio per la vita umana. Fu, infatti, un evento catastrofico a dare inizio a questa festa, cioè la terribile sconfitta che i Romani subirono nella piana del fiume Allia da parte dei Galli nel 390 a.C. e l’istituzione delle Lucaria sottolineava la fuga dei pochi superstiti sopravvissuti alla disfatta e che si nascosero nei boschi per salvarsi.
Il rito consisteva in processioni religiose guidate da sacerdoti che staccavano rami dagli alberi per consegnarle al popolo presente, il quale le esponeva nelle case e bruciava nelle cucine quelli secchi. Fondamentali in queste cerimonie anche gli addobbi con ghirlande che erano posti in templi e boschi e con le persone che si cingevano il capo con corone di fiori e foglie. Infine la comunità si spostava nei boschi con bevande e cibo che consumava nel luogo, lasciandole in parte cadere in terra per offrirle alla divinità del bosco per poi fare ritorno a casa prima del tramonto.
In giorni in cui le temperature hanno raggiunto cifre record il messaggio legato a questa festività è quanto mai attuale. In un momento storico in cui l’ambiente non viene sempre rispettato e le conseguenze del cambiamento climatico si fanno sentire sul quotidiano, tutelare il nostro pianeta diventa un’azione fondamentale da compiere. Nel periodo estivo sono molti gli incendi che devastano ettari di vegetazione modificando in maniera perenne la morfologia del territorio circostante, per cui i comportamenti retti sono sempre da rimarcare alla cittadinanza.
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