“Tra Sacro e Profano” la pittura di Ulisse Scintu a Palazzo Ruspoli
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Il Saltarello è un ballo che fa parte della tradizione italiana ma che si pensa sia nato ai tempi dell’antica Roma. Scopriamo qualcosa di più a riguardo.
Il Saltarello è un ballo molto antico che appartiene alla danza popolare e che è piuttosto conosciuto nelle regioni centrali d’Italia, in particolar modo nel Lazio, dove si crede abbia avuto origine.
Si tratta di un ballo improvvisato, composto da piccoli saltelli fatti prima con un piede e poi con l’altro, stando sul posto oppure spostandosi in avanti e indietro. Nasce come ballo di coppia ma in alcune regioni d’Italia come l’Emilia Romagna, viene ballato da 6 persone contemporaneamente, divise in 3 coppie.
Le testimonianze fanno risalire il Saltarello ai tempi dell’antica Roma. Si crede infatti che questo ballo derivi dal “Saltatio”, una danza sacra di Roma, ballata dai sacerdoti Salii in occasioni di cerimonie o dei momenti che erano importanti per la società.
Tuttavia la prima fonte certa del Saltarello si ha solamente nel 1350 ed è una trascrizione musicale conservata oggi nel British Museum di Londra.
La storia del Saltarello non si ferma però al ritrovamento del Medioevo ma continua nel tempo.
Nel 1460 lo scrittore Antonio Cornazzano parla del Saltarello in un manuale sui balli di corte e lo definisce come uno dei quattro movimenti cardini delle danze del Rinascimento, insieme alla “bassa danza”, al “quaternale” ed alla “piva”.
È quindi un ballo nobile, sebbene dal 1700 si sia diffuso negli ambienti popolari delle zone centro-settentrionali d’Italia, in cui ogni regione lo ha fatto suo, chiamandolo ognuna con il proprio dialetto.
Da quel momento in poi il Saltarello è entrato nel gruppo dei balli che fanno parte della tradizione italiana come la furlana o la classica tarantella che tutti amiamo ballare nelle sagre.
Il Saltarello oggi è parte della tradizione popolare italiana, eppure un tempo è stato anche introdotto nella musica colta e sacrale, come ad esempio nella 90 di Felix Mendelssohn e nell’alba Romana del compositore Marco Frisina.
Oggi invece il ballo viene utilizzato molto nelle rievocazioni storiche e negli ultimi anno lo stile del ballo è stato totalmente modernizzato.
Ad esempio nel 1930, i gruppi folkloristici hanno creato delle coreografie dette Saltarello, ma sono parecchio diverse rispetto a quelle del ballo originale.
Negli anni ’90 infine, la rock band australiana Dead Can Dance, ha inserito all’interno del suo disco Aion una versione del ballo che ha riscosso un grande successo tra i più giovani e che li hanno portati a riscoprire il Salterello, il ballo dell’antica Roma.
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