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La curiosa storia dalla Fontana "del prigione", la vasca senza prigioniero

foto di: Immagini prese dal web

È stata costruita nell’Esquilino, ma poi nei secoli è stata trasferita in più angoli di Roma, fino ad arrivare nel cuore di Trastevere. Ma perché si chiama “del prigione”? Osservandola si possono notare molti elementi, ma nulla che giustifica il nome.”

Costruita nell’Esquilino ma spostata a Trastevere

Oggi si trova in Via Goffredo Mameli, ovvero a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere, ma non è questo il posto in cui è stata costruita la Fontana del Prigione, perchè si trova lì solamente dal 1923. Il suo luogo originario è infatti la Villa Montalto Peretti del rione Esquilino, lo stesso in cui oggi si trova la frequentatissima stazione di Roma Termini.

Pare che la vasca sia stata costruita nel 1590 proprio lì per far si che le zone del Quirinale e del Viminale avessero la giusta quantità d’acqua a seguito della ristrutturazione dell’Acquedotto Alessandrino, meglio conosciuto come quello dell’Acqua Felice. Sembra però che nel corso dei secoli sia stata trasportata più volte, prima al centro di Via Genova, per consentire i lavori di costruzione della stazione, che hanno anche portato alla distruzione della e poi al centro di Trastevere dove si trova ora.

Secolare ma senza aver mai subito delle modifiche

Nonostante i vari cambi di posizione che ci sono stati negli anni, la Fontana del Prigione non ha mai subito delle modifiche nella struttura, ma ha sempre mantenuto il suo aspetto originario.

La vasca quindi è sempre stata costituita da una grande nicchia che viene incorniciata da due file di colonne e decorata da alcune teste di leone che simboleggiano il potere papale, in questo caso di Papa Sisto V. Nonostante si chiami appunto “del Prigione” non ha mai avuto degli elementi che in qualche modo spiegano il nome. Perché allora si chiama in questo modo?

“Del Prigione” ma senza prigioniero

Sebbene nel corso dei secoli la fontana non abbia subito nessuna trasformazione, sembra che durante i suoi continui spostamenti abbia perso la decorazione che ne giustifica il nome, appunto il “prigione”.

Pare che un tempo la vasca fosse anche decorata dalla statua di un prigioniero e che accanto vi fossero anche la testa di Esculapio e le statue di Venere e Apollo, ma che nei secoli ogni cosa sia andata persa. Per questo quindi si chiama Fontana del Prigione ma non ospita nessun prigioniero.