I Ludi Magni, una festa romana carica di adrenalina
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Le Vinalia erano due feste dedicate al vino che erano molto importanti nella società di Roma antica. Durante queste celebrazioni veniva anche reso omaggio a due grandi divinità; Giove e Venere.
Le Vinalia erano delle antiche feste dedicate agli dei Giove e Venere. Ai tempi dell’antica Roma queste venivano svolte ad aprile ed agosto.
Il 23 aprile di ogni anno si celebrava la vendemmia dell’anno precedente attraverso la Vinalia urbana e di conseguenza si spillava il vino dalle botti, che si assaggiava per la prima volta. Questo poi veniva sparso in un ruscello che scorreva vicino al tempio di Venere, come se anche la dea lo bevesse e festeggiasse con la gente.
Una seconda Vinalia avveniva invece ad agosto ed era chiamata rustica, poiché si festeggiava soprattutto nelle campagne. La giornata era principalmente dedicata a Giove, che veniva invocato affinchè l’uva venisse protetta e desse successivamente un buon vino. Veniva poi sacrificato un agnello, in ringraziamento al dio per non aver distrutto i vigneti e successivamente veniva staccato dal proprio tralcio un grappolo d’uva, per poterlo far bere a Giove.
Una seconda divinità che veniva omaggiata durante le giornate delle Vinalia era Venere. A lei era dedicata la capacità del vino di far ubriacare. Nel giorno della festa infatti, tutti bevevano, persino le matrone che però venivano controllate dagli uomini poiché erano le prime ad ubriacarsi.
La scelta di rendere onore alla dea Venere durante la Vinalia, risiedeva ai tempi di Enea. Quest’ultimo voleva conquistare il Lazio insieme ai troiani, ma anche i rutuli volevano questa terra; di conseguenza sia Enea che i rutuli invocarono aiuto a qualcuno. Il re dei rutuli chiese aiuto agli etruschi e gli offrì in cambio il frutto della vendemmia del Lazio. Enea invece su suggerimento di Venere, domandò aiuto a Giove, offrendo a quest’ultimo l’uva del Lazio ed il suo vino.
Giove compiaciuto dal gesto di Enea, decise di aiutare il giovane che sconfisse i rutuli ed ottenne poi il Lazio. Il giovane Enea per rendere omaggio a Venere fece poi ergere un tempio, il Venere Obsequens.
Il giorno della sua costruzione coincide con il giorno della Vinalia, ovvero il 19 agosto.
Un secondo tempio nel quale un tempo si svolgeva il giorno della Vinalia, era quello dedicato a Venus Libitina, che si trovava sull’Esquilino.
Libitina era una divinità molto antica appartenente all’oltretomba, che aveva un bosco che sorgeva nell’Esquilino e che era anche la sede dei becchini. A lei era stato successivamente dedicato un tempio, all’interno del quale vi erano iscritte le liste dei defunti.
Ai tempi di Servio Tullo si rendeva omaggio alla dea durante i funerali, mettendo nel sarcofago di ogni defunto, un obolo, un piccolo tributo alla dea Libitina.
A lei quindi erano dedicate un tempo le Vinalia, per celebrare la sua forza distruttrice ma anche la generatrice, in quanto dea creatrice e madre. La sua figura venne poi associata a quella di Venere, per questo motivo il nome del tempio dedicato alla dea Libitina fu poi accompagnato dal nome Venus.
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