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Divinità romane, Giove, come nasce il mito del boss degli dei 

foto di: Immagini prese dal web

Proprio così, Giove infatti, più che padre di tutte le divinità romane, può essere considerato il boss, il capo di un’organizzazione, per i suoi comportamenti scellerati, ma andiamo a scoprire la sua storia!

Quando Giove fu scambiato per una pietra

Tale padre tale figlio, come si suol dire e infatti la nascita di un boss come Giove, non poteva non avvenire da un padre altrettanto avido di potere e prepotente. La storia della più importante divinità del pantheon romano-greco infatti, racconta di Saturno, suo padre, che deposto il padre Urano dal trono ebbe molti figli tra cui anche Giunone, Nettuno e Plutone. Una profezia gli confessò che uno di loro, lo avrebbe deposto e ucciso, proprio come aveva fatto lui con suo padre. Per evitare la stessa sorte dunque, Saturno optò per una soluzione drastica: avrebbe mangiato ogni figlio che sua moglie avesse partorito. E così accadde, Saturno se magnò tutti i figli!  Tutti eccetto uno, proprio Giove, che la madre, Opi, stanca de sfama er marito co’ i figli che partoriva, decise di nascondere a Creta, dando in pasto a Saturno una pietra avvolta in fasce.

La vendetta di Giove

Giove dunque poté crescere indisturbato sull’isola greca, allattato dalla capra Amaltea; divenuto grande e scoperta la verità, decise di vendicare tutti i suoi fratelli. Tornò dunque dal padre, gli fece rigettare fuori tutti i suoi fratelli e insieme ai suoi zii, imprigionati nella prigione del Tartaro, Giove diede l’attacco a suo padre. La guerra fu epica, tanto che a Roma come in Grecia veniva raccontata in molti racconti dal titolo la Titanomachia, la guerra dei giganti. Giove e i suoi fratelli ebbero la meglio, imprigionarono i Titani nel Tartaro e misero il suo capo, Atlante, a reggere il cielo. Finita la guerra Giove, il nuovo boss, divise i regni del mondo con i fratelli, secondo un sorteggio; a lui toccarono i cieli e l’aria, a Nettuno le acque e a Plutone il mondo dei morti. L’ultimo atto di Giove e forse il primo da boss, fu quello di obbligare sua sorella Giunone a sposarsi con lui, dando così vita all’istituzione del matrimonio, di cui poi lei divenne la protettrice.

Giove, il boss della terra

Così, avuto il potere Giove cominciò il suo dominio sulla Terra, comportandosi da vero e proprio boss. I suoi comportamenti infatti non erano molto galanti e gentili, soprattutto con le donne; essendo la divinità più importante sull’Olimpo, corteggiava ogni donna che gli piacesse, mortale o immortale e alla fine volente o nolente giaceva con lei, mettendo in atto anche stupri. Questi rapporti davano sempre vita a creature, divinità o semi-divinità, che andavano a popolare e a rintuzzare il pantheon greco e romano. Proprio per questo motivo oltre ad essere il più importante era anche detto il padre di tutti gli dei!

Il culto di Giove a Roma

Giove a Roma era una divinità molto venerata tanto da avere dei sacerdoti totalmente dedicati alla sua figura e un tempio su uno dei colli più importanti della città, il Campidoglio. Il nome con cui i romani erano soliti chiamare il padre di tutti gli dèi era Iuppiter Optimus Maximus ovvero “Giove, il migliore e più grande”. Il suo nome Iuppiter inoltre deriva dall’unione di Iovis, vero nome della divinità e l’appellativo pater. Per capire quanto il suo culto e la sua importanza fossero grandi nella Capitale dell’impero, basti pensare che Giove aveva circa 110 nomi differenti con cui poteva essere chiamato, da padre a liberatore, da patrono fino anche a fornaio. I sacerdoti che si dedicavano al suo culto erano chiamati i Flamini ed erano personalità molto importanti all’interno dell’antica Roma,  secondi al solo Rex Sacrorum. Anche loro avevano particolari doveri da rispettare, dai più bizzarri, come quello di non viaggiare a cavallo, né di vedere eserciti in armi, a quelli di non trascorrere più di una notte fuori da Roma. I Flamini avevano anche altri “poteri”, come quello di evitare la fustigazione per quel giorno a un uomo destinato a quel particolare tipo di punizione, se solo si fosse inginocchiato ai suoi piedi. Insomma un sacerdote importante per un culto importante!