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Assistere a una sua mostra è come entrare in un mondo a parte, all’interno del quale il surreale diventa il protagonista. “Mirabilia” è l’incredibile mostra di Bato, l’artista che tramite i segni riesce a creare qualcosa di stravolgente.
Partecipare alle sue mostre è come viaggiare in un mondo nuovo, all’interno del quale la fantasia fa da protagonista.
Bato è un artista contemporaneo di Roma, che da alcuni anni si diverte a creare delle figure immaginarie che la maggior parte delle volte sono il frutto di alcune attente ricerche.
In questi giorni sta esponendo i quadri della sua ultima mostra “Mirabilia” alla galleria Van Buren Contemporary di Roma, alla quale si potrà assistere fino al 17 maggio.
Si tratta di un’esposizione davvero particolare, che accompagna il visitatore per mano alla scoperta di un mondo medievale davvero strano, diverso da quello che tutti siamo abituati a conoscere.
Quello di Bato è infatti uno stile che si allontana totalmente da quello che viene definito come “razionale”. La sua pittura non rappresenta delle figure ma dei segni, dei tratti rapidi ma eleganti che vengono riprodotti su una tela bianca.
Apparentemente sembrano facili da realizzare, forse fin troppo, ma in realtà sono il risultato di studi e di bozze dietro le quali si nasconde l’essenza del disegno.
Anche in “Mirabilia” i protagonisti sono quindi i segni, che in quale modo raffigurano il Medioevo come se lo immagina qualcuno dotato di molta fantasia.
Sia i quadri che le sculture di Bato raffigurano i personaggi fantastici del Medioevo, dotati di poteri e accompagnati da degli animali fantastici.
Nell’esposizione non mancano quindi le rappresentazioni dei maghi, delle figure mitologiche o dei personaggi leggendari.
Sono tutti il frutto di alcune ricerche che negli anni l’artista ha fatto prima di realizzare i vari dipinti e che si ispirano ai racconti di letteratura e ad antiche lettere.
Sembra infatti che la mostra “Mirabilia” si ispiri ad Alessandro Magno e alle sue avventure, alla Bibbia e perfino al alcune lettere ritrovate che raccontano di pietre misteriose, figure strane e cannibali.
Anche nella precedente esposizione “Giungla” l’artista aveva fatto alcune ricerche sui libri oppure grazie a dei documentari. Aveva poi dato vita ad una particolarissima collezione di animali, realizzati sia con i dipinti che con delle sculture.
A fare da scenografia a questa mostra surreale vi è la galleria Van Buren Contemporary, uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea. È una piccola vetrina per gli artisti emergenti che vorrebbero mostrare le loro opere al pubblico.
La galleria ha infatti la capacità di scoprire continuamente dei nuovi talenti, che poi in qualche modo rientrano tra gli attuali maestri dell’arte.
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