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Dalla collezione del conte Giuseppe Primoli ha inizio la mostra visitabile al Museo Napoleonico consente di scoprire il gusto per l’Oriente che affascinava intellettuali e viaggiatori nel corso dell’Ottocento
Fino all’8 settembre il Museo Napoleonico di Roma ospita la mostra Giuseppe Primoli e il fascino dell’Oriente, incentrato sul collezionismo in voga in Italia e non solo dell’arte giapponese tra il XIX e il XX secolo, di cui il conte Primoli è stato tra i più appassionati. Un viaggio che parte dal concetto di orientalismo ed esotismo presso la famiglia in questione, con la sua moglie che era Mathilde Bonaparte, per passare al loro rapporto con i molti Orienti che erano visti come qualcosa di favolistico dagli europei del tempo.
In occasione dell’esposizione sono visibili documenti, fotografie, libri, oggetti e manufatti di gusto, tema o manifattura orientale provenienti dalla Fondazione Primoli e dalla collezione del museo, tra i quali riveste un ruolo di primo piano il ventaglio con scene giapponesi dipinto da Giuseppe de Nittis a Parigi intorno al 1880 per la principessa Mathilde Bonaparte, come la sezione dedicata al Grand Tour fotografico che il conte effettuò in India, che conclude la mostra.
Fiore all’occhiello della mostra, l’esposizione di quattordici kakemono, ovvero rotoli dipinti in carta o stoffa della tradizione giapponese, che erano di proprietà del conte Primoli, un reperto di importanza storica e artistica dato che Giuseppe erano solito chiedere ai frequentatori del suo salotto di utilizzare gli spazi che non erano dipinti di questi kakemono per firmare, scrivere pensieri e frasi e troviamo quindi componimenti autografi di letterati francesi come Zola, Claudel e Valery, di esponenti delle case reali europei, di autori e attori teatrali.
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