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Era una festa molto antica che si svolgeva in onore del dio Bacco e che prima di essere stata proibita dal Senato romano era all’insegna degli eccessi. La conoscevate?
Era un’antica festa pagana che diversi secoli fa veniva celebrata in onore del dio Bacco. Solitamente prendeva luogo nel corso delle giornate del 15 e del 16 marzo, ma c’era un tempo in cui si svolgeva addirittura per cinque volte al mese.
Si chiamava Baccanalia e prevedeva dei rituali che portavano le persone a degli stati d’estasi e d’ubriachezza, che permettevano loro di entrare in contatto con il dio. Era quindi una festa all’insegna dell’allegria e del caos dalla quale probabilmente ha origine l’odierna frase “fare un gran baccano” che appunto significa “fare una gran confusione”.
Non era però una festa dalle origini romane, come tutti potremmo pensare, ma qualcosa che era nato con gli etruschi e che poi era arrivato a Roma. Una celebrazione che prima ancora di essere conosciuta dagli etruschi stessi era praticata dai greci.
Secondo le fonti storiche era stata una sacerdotessa campana a introdurre la festività a Roma, sebbene in qualche modo i romani fossero già a conoscenza di questi rituali e li praticassero in modo diverso dagli etruschi.
I romani per esempio non apprezzavano l’oscenità dei riti e si limitavano a eseguirli solamente per tre volte all’anno. Non permettevano poi a chiunque di potervi partecipare, ma solamente ad alcuni adepti, che in questi casi erano i signori e le signore più ricche.
Era quindi a causa degli etruschi che i romani erano arrivati a rendere onore al dio Bacco per ben cinque volte al mese. Il loro modo di celebrare il dio era stato influenzato da quello etrusco, nonostante non tutti lo apprezzassero.
Era infatti per questi motivi che a un certo punto i rituali etruschi erano stati addirittura banditi. Pare che il Senato a un certo punto si era stancato delle oscenità e degli scandali della Baccanalia e di conseguenza li aveva vietati per legge. Oltretutto chi aveva continuato a praticarli era stato perseguitato e infine ucciso.
Una terribile fine per una festa nata per entrare in contatto con il dio degli eccessi.
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