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Bochotei - Vite all'ombra del muro, a Roma la mostra fotografica sullo Tsunami del 2011

foto di: Immagini prese dal web

Bōchōtei – Vite all’ombra del muro è il titolo della mostra fotografica di Enrico Graziani con scatti fatti nel Giappone nord-est dopo lo tsunami del 2011 e che ospita il Museo delle Mura di Roma

Bōchōtei – Vite all’ombra del muro, il reportage di Enrico Graziani

Il Museo delle Mura di Roma ospita dal martedì alla domenica con orario 9.00-14.00 e fino al prossimo 14 maggio la mostra fotografica a ingresso gratuito Bōchōtei – Vite all’ombra del muro con le immagini del reportage di Enrico Graziani nel Giappone nord-est dopo lo tsunami del 2011, incentrato sulle conseguenze della costruzione di possenti muri di protezione da tsunami, con lo sguardo rivolto soprattutto all’impatto architettonico e sociale e alla vita quotidiana degli abitanti. La regione del Tohoku fu investita dai più violenti terremoto e tsunami mai registrati in Giappone e il paesaggio colpito da questo evento naturale imponente sono stati modificati per sempre.

Bōchōtei, i cambiamenti nel tessuto paesaggistico del Giappone

A provocare modifiche al territorio sono proprio i bochotei, muri di protezione che colpiscono queste popolazioni locali fatte di pescatori e navigatori con il conseguente distacco dal mare, senso di reclusione, danni per il turismo, distruzione di spiagge e ambienti umidi. Questo il prezzo da pagare per salvare vite umane e proteggere le infrastrutture della zona. Attraverso le fotografie esposte in mostra, Enrico Graziani invita a riflettere sulla possibilità e/o necessità di essere consensualmente separati dal mare, per esserne protetti.

Bōchōtei, le sezioni della mostra romana

La mostra contiene quarantadue fotografie di vario formato, scattate prevalentemente nelle città e nei dintorni di Kesennuma e Rikuzen Takata, ed è tematicamente suddivisa in più categorie che trattano vari temi, dall’impatto architettonico dei bōchōtei, muri imponenti, di varia dimensione, forma e struttura alle attività lavorative a cui la popolazione residente è dedita, con un’economia locale basata quasi interamente sulla pesca e sulla lavorazione del pescato. Una serie di fotografie è inoltre dedicata alla vita quotidiana degli abitanti di città che hanno vissuto un drammatico tempo zero e sono poi coraggiosamente ripartite.