Bona Dea, il culto dedicato alla protettrice di Roma | Roma.Com

Bona Dea, il culto dedicato alla protettrice di Roma

Tra i culti più importanti dell’Antica Roma c’è quello dedicato alla Bona Dea, protettrice dell’Urbe e a cui era dedicata una giornata speciale e molti templi sparsi per l’Italia, tra cui il più importante che era collocato sull’Aventino

La Bona Dea e l’origini di questa divinità

Il 4 dicembre nell’Antica Roma si festeggiava la Bona Dea, la cui identità non è ancora del tutto chiara, anche se prendiamo in esame le fonti storiche. Alcuni la identificano con Cibele, altre con la moglie e sorella di Fauno, abile nelle arti domestiche e pudica. Collocata nella storia del Latium da cui proviene la genealogia degli eroi e dei principi che fonderà la propaganda imperiale, in particolare della dinastia Giulio Claudia.

Alcuni templi dedicati alla Bona Dea

Il tempio della Bona Dea si trovava sotto l’Aventino e qui in un Bosco sacro le donne e le ragazze celebravano ogni anno i suoi misteri ed era stato fondato dalla vestale Claudia e poi restaurato da Livia, moglie di Augusto. A Santa Maria Arabona, frazione di Manoppello, sorgeva un tempio romano dedicato al culto della Dea Bona e sui suoi resti oggi sorge l’abbazia di Santa Maria Arabona. Un altro tempio dedicato alla dea, attestato dall’iscrizione di un costruttore romano Lucio Paquedio Festo che ne curò un restauro, è attestato sul monte Sant’Angelo Arcese di Tivoli.

In cosa consisteva il culto e come è stato modificato dal Cristianesimo

Il culto sottolinea la funzione della Bona Dea di operatrice per la salute della città di Roma. La prima celebrazione a lei dedicata si svolgeva il primo maggio presso il tempio dell’Aventino da parte dei Plebei, mentre la seconda, condotta dalle donne patrizie, fa riferimento al culto di inizio dicembre. Il vino che si adoperava era chiamato Latte e l’anfora in cui era riposto vaso di mele. Con l’avvento della cristianità la sua figura è stata spesso sostituita con quella della Madonna col bambino, raffigurando così la madre generatrice e protettrice.

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