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Borromini e Bernini, sfida alla perfezione, il docufilm sui due artisti al cinema per tre giorni

foto di: Immagini prese dal web

Al cinema solo per tre giorni a partire da oggi il docufilm Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione, il ritratto di Borromini messo a confronto con il suo antagonista, Bernini

Borromini e Bernini, la loro estrema competizione in un fedele docufilm

Al cinema solo per tre giorni a partire da oggi il docufilm Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione, il ritratto di Borromini messo a confronto con il suo antagonista, Bernini. Un viaggio visivo a cui danno voce e pensiero le rievocazioni in chiave contemporanea degli attori Jacopo Olmo Antinori, Pierangelo Menci e Antonio Lanni, e gli interventi degli esperti coinvolti nel film. Alla regia c’è Giovanni Troilo, che non è nuovo a queste operazioni tanto da essere reduce da Power of Rome, film documentario sulla Roma imperiale con Edoardo Leo. In evidenza nella pellicola è il fatto l’estrema competizione tra i due artisti al punto che a Borromini non interessava realizzare opere per compiacere il Papa o per obbedire alle tendenze del tempo ma per sorpassare il suo acerrimo nemico.

Borromini e la Roma del suo tempo, l’arte come mezzo di propaganda religiosa

Nella Roma in cui si formò come artista, la Controriforma lo spinse a portare il popolo tra le braccia della religione cattolica, con le arti visive come efficace e principale mezzo di propaganda. Con la nomina di papa Urbano VIII nasce questa storica rivalità, dato che il pontefice in carica commissiona ogni suo lavoro a Bernini. Due caratteri davvero opposti; mentre Borromini  è chiuso e scontroso, non comunica con gli altri e vive nel suo mondo, Bernini è un estroverso, si dedica anche al teatro. Il primo è quindi costretto a trovare altri committenti, nascono nello stesso periodo ordini religiosi minori che li affidano i primi incarichi che accetta anche gratuitamente pur di dare vita ad edifici innovativi, tra cui la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane.

Borromini e il suo rapporto con i pontefici fino al triste epilogo della sua vita

Lo scenario cambia del tutto con l’elezione di papa Innocenzo X, appartenente alla famiglia Pamphili, nemica dei Barberini di cui faceva parte il suo predecessore, motivo per cui Bernini viene bandito da ogni lavoro e quindi i presupposti sono a favore di Borromini, a cui è affidata la ricostruzione della Chiesa di San Giovanni in Laterano. Purtroppo per lui muore poco dopo e il nuovo pontefici Alessandro VII convoca Bernini, ritiene Borromini un personaggio scomodo e tutti i suoi progetti sono sospesi, provocando un’inquietudine tale che porterà al suo suicidio.