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L’altezza della Colonna Traiana che oggi vediamo al fianco di via dei Fori Imperiali e Piazza Venezia non ha un’altezza casuale. I suoi quasi 40 metri di elevazione non sono solo funzionali alla storia raccontata sulla colonna, ma servono a ricordare anche un’altra cosa…
Partiamo con il dire che il Foro di Traiano è stato l’ultimo foro costruito dagli antichi romani. Occupava un’area di circa 55 mila metri quadrati e conteneva diversi edifici e statue che celebravano la vittoria dell’imperatore Traiano che tra il 101 e il 106 d.C. aveva conquistato la Dacia. Da quella campagna il princeps di Roma aveva riportato con se circa 250 mila chili d’oro, che sono serviti per costruire quest’opera mastodontica dalle misure di 300 metri di lunghezza e 185 di larghezza. Quest’area sorgeva in parallelo ai fori creati da Giulio Cesare e perpendicolarmente a quelli creati da Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano. All’interno di questi fori erano presenti molti edifici che servivano soprattutto ai commerci e alle assemblee pubbliche e celebravano la grandezza di Roma sia come capitale dell’impero che come grandezza raggiunta a livello di abitanti. Gli odierni mercati traianei erano anch’essi all’interno dei fori, così come la Basilica Ulpia, di cui oggi restano solo le colonne dietro la statua e che al tempo della sua costruzione era la basilica più grande di tutta Roma. L’elemento che però interessa oggi a noi è la Colonna Traiana, che era addossata alla basilica e occupava uno degli estremi dell’area del foro.
Della Colonna Traiana si sono scritte pagine e pagine di storia dell’arte, per la bellezza del fregio e la fattezza del rilievo. Pensate solamente che se si srotolasse tutta la scultura continua che si sviluppa intorno al fusto arriveremmo a una lunghezza lineare di 200 metri. Il fregio infatti si arrotola intorno alla colonna per ben 23 volte, riportando circa 100-150 scene in cui si alternano circa 2500 figure. La storia raffigurata lungo tutta questa colonna riporta l’impresa compiuta dall’imperatore in Dacia, le marce, le battaglie e infine la vittoria e la sottomissione di quel popolo. Un aspetto interessante però di questa colonna è che è in assoluto la prima colonna coclide della storia. Questo tipo di monumento infatti non era mai stato realizzato prima perché inventato proprio dai romani. La particolarità di questa struttura sta proprio nel fregio che si arrotola intorno alla colonna raccontando una storia e alla presenza al suo interno di scale a chiocciola che conducono alla sua cima. Sulla vetta di questa architettura in principio era presente la statua dell’imperatore Traiano che successivamente andò perduta e sostituita in epoca cristiana con quella di San Pietro.
Arriviamo ora al perché la Colonna Traiana è così alta. La spiegazione in realtà non è nemmeno troppo nascosta agli occhi e basterebbe conoscere solo un po’ di latino e tradurre l’iscrizione presente alla base della colonna:
“SENATUS POPULUSQUE ROMANUS IMP(ERATORI) CAESARI DIVI NERVAE F(ILIO) NERVAE TRAIANO AUG(USTO) GERM(ANICO) DACICO PONTIF(ICI) MAXIMO TRIB(UNICIA) POT(ESTATE) XVII IMP(ERATORI) VI CO(N)S(ULI) VI P(ATER) P(ATRIAE) AD DECLARANDUM QUANTAE ALTITUDINIS MONS ET LOCUS TANT(IS OPER)IBUS SIT EGESTUS”
“Il Senato e il Popolo Romano all’imperatore Cesare Nerva Traiano, figlio del divo Nerva, Germanico, Dacico, Pontefice Massimo, rivestito per la diciassettesima volta della potestà tribunicia, acclamato imperatore per la sesta volta, console per la sesta volta, Padre della Patria, per indicare quanto era alto il colle che con questi lavori è stato demolito”.
Ebbene sì. Praticamente quel folle imperatore di Traiano, con il bottino riportato dalla campagna di Dacia riuscì a costruire il suo foro facendo demolire e spianare praticamente un intero colle presente al fianco dei Fori di Cesare e di Augusto. Ecco quindi spiegata anche la funzione della scala a chiocciola interna, che serviva a restituire, a chiunque fosse salito ai piedi dell’imperatore, la vista che prima si aveva alla cima del colle spianato da Traiano. Che romanticone!
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