La Fontana della Botticella, il simbolo di un mestiere e di un vecchio porto
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Il pizzardone a Roma è un’istituzione, che sia a Piazza Venezia o in qualsiasi altro luogo della Capitale, lui si distingue per la sua divisa elegante, il suo cappello abbinato ai guanti bianchi e il mitico fischietto con il quale dirige il traffico; ma vediamo da dove deriva il suo soprannome!
Dopo anni di manutenzione è tornato il pizzardone a Piazza Venezia! Diciamocelo, un po’ ci era mancato e anche se il vigile urbano a volte può esserci d’intralcio, anche se in alcuni casi sono più fiscali di Alberto Randolfi, alias Alberto Sordi nel film Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, del 1956, vederlo lì, di nuovo, di fronte a via del Corso, di spalle a Piazza Venezia, che regola il traffico delle auto che arrivano sferzanti da via Nazionale, è una vera gioia per gli occhi. I tanti vigili urbani che si sono alternati su quella pedana di Piazza Venezia, che oggi è diventata automatica ed esce direttamente dal terreno, si sono emozionati vedere di nuovo in servizio la mitica postazione. È per questo che per rivedere un po’ i gesti eleganti del vigile ma soprattutto per riassaporare un po’ della magia dei vecchi film in cui erano presenti i migliori artisti comici italiani come Alberto Sordi, Nino Manfredi, Aldo Fabrizi, Peppino de Filippo e Gino Cervi, vi condividiamo questo fantastico video che riassume alcune delle scene più divertenti di quel film che portò alla ribalta nazionale la figura del pizzardone.
Se sa, noi romani de ride e de scherzà nun ce stancamo mai e un altro dei nostri sport preferito è dare i soprannomi alle persone o ai personaggi della nostra società chi tra di noi non ha mai avuto un amico che soprannominava Ciccio o Belli Capelli, per dirne due tra i più famosi, oppure se pensiamo a quel capolavoro della comicità che è stato Febbre da Cavallo, troviamo soprannomi come er Pomata o Mandrake, che hanno fatto la storia dei soprannomi romani e che la fanno tutt’ora. In questo campo però la fantasia è veramente senza limiti e noi romani, diciamocelo, forse siamo i migliori a dare i soprannomi. Così, come per molti altri personaggi della società romana, anche il vigile urbano, ottenne nel corso degli anni il suo soprannome, che fu pizzardone.
I motivi per cui ai vigili urbani di Roma viene detto pizzardone risiedono nel proprio cappello, che ai romani di circa 150 anni fa ricordava indubbiamente il becco di un pennuto: il beccaccino. Questo volatile infatti possiede un becco molto lungo, necessario per procurarsi il cibo per sopravvivere. Di solito noi romani utilizziamo questi soprannomi per gente che abbonda di naso; si potrebbe pensare dunque che il soprannome nasca da un vigile urbano con un naso molto pronunciato; e invece no. Questo soprannome è stato rinvenuto per la prima volta in un vocabolario del 1853 e si fa derivare da una strana somiglianza del cappello della divisa indossata dai vigili urbani romani. A quel tempo infatti le guardie romane indossavano un copricapo che si estendeva avanti e indietro con una doppia punta. Queste due protuberanze ricordavano ai romani proprio il becco del beccaccino e siccome a Roma, gli oggetti che hanno una forma a punta vengono detti anche a pizzo, il beccaccino veniva anche chiamato pizzarda. Da qui è semplice il gioco delle assimilazioni, dal pennuto con il becco a pizzo al vigile urbano con il cappello a doppio pizzo, ecco che il romano trasforma il vigile urbano da umano a un simil pennuto pizzardone. Oggi anche se i nostri vigili urbani non hanno più questo cappello, ormai il soprannome è entrato troppo profondamente nel dialetto romanesco per poterne uscire, per cui anche se oggi l’uniforme prevede una sorta di caschetto piuttosto che il famoso cappello a doppia punta, il soprannome pizzardone è rimasto più forte che mai.
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