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Il pizzardone a Roma è un’istituzione, che sia a Piazza Venezia o in qualsiasi altro luogo della Capitale, lui si distingue per la sua divisa elegante, il suo cappello abbinato ai guanti bianchi e il mitico fischietto con il quale dirige il traffico; ma vediamo da dove deriva il suo soprannome!
Dopo anni di manutenzione è tornato il pizzardone a Piazza Venezia! Diciamocelo, un po’ ci era mancato e anche se il vigile urbano a volte può esserci d’intralcio, anche se in alcuni casi sono più fiscali di Alberto Randolfi, alias Alberto Sordi nel film Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, del 1956, vederlo lì, di nuovo, di fronte a via del Corso, di spalle a Piazza Venezia, che regola il traffico delle auto che arrivano sferzanti da via Nazionale, è una vera gioia per gli occhi. I tanti vigili urbani che si sono alternati su quella pedana di Piazza Venezia, che oggi è diventata automatica ed esce direttamente dal terreno, si sono emozionati vedere di nuovo in servizio la mitica postazione. È per questo che per rivedere un po’ i gesti eleganti del vigile ma soprattutto per riassaporare un po’ della magia dei vecchi film in cui erano presenti i migliori artisti comici italiani come Alberto Sordi, Nino Manfredi, Aldo Fabrizi, Peppino de Filippo e Gino Cervi, vi condividiamo questo fantastico video che riassume alcune delle scene più divertenti di quel film che portò alla ribalta nazionale la figura del pizzardone.
https://www.youtube.com/watch?v=fBQwYKMdQVg
Se sa, noi romani de ride e de scherzà nun ce stancamo mai e un altro dei nostri sport preferito è dare i soprannomi alle persone o ai personaggi della nostra società chi tra di noi non ha mai avuto un amico che soprannominava Ciccio o Belli Capelli, per dirne due tra i più famosi, oppure se pensiamo a quel capolavoro della comicità che è stato Febbre da Cavallo, troviamo soprannomi come er Pomata o Mandrake, che hanno fatto la storia dei soprannomi romani e che la fanno tutt’ora. In questo campo però la fantasia è veramente senza limiti e noi romani, diciamocelo, forse siamo i migliori a dare i soprannomi. Così, come per molti altri personaggi della società romana, anche il vigile urbano, ottenne nel corso degli anni il suo soprannome, che fu pizzardone.
I motivi per cui ai vigili urbani di Roma viene detto pizzardone risiedono nel proprio cappello, che ai romani di circa 150 anni fa ricordava indubbiamente il becco di un pennuto: il beccaccino. Questo volatile infatti possiede un becco molto lungo, necessario per procurarsi il cibo per sopravvivere. Di solito noi romani utilizziamo questi soprannomi per gente che abbonda di naso; si potrebbe pensare dunque che il soprannome nasca da un vigile urbano con un naso molto pronunciato; e invece no. Questo soprannome è stato rinvenuto per la prima volta in un vocabolario del 1853 e si fa derivare da una strana somiglianza del cappello della divisa indossata dai vigili urbani romani. A quel tempo infatti le guardie romane indossavano un copricapo che si estendeva avanti e indietro con una doppia punta. Queste due protuberanze ricordavano ai romani proprio il becco del beccaccino e siccome a Roma, gli oggetti che hanno una forma a punta vengono detti anche a pizzo, il beccaccino veniva anche chiamato pizzarda. Da qui è semplice il gioco delle assimilazioni, dal pennuto con il becco a pizzo al vigile urbano con il cappello a doppio pizzo, ecco che il romano trasforma il vigile urbano da umano a un simil pennuto pizzardone. Oggi anche se i nostri vigili urbani non hanno più questo cappello, ormai il soprannome è entrato troppo profondamente nel dialetto romanesco per poterne uscire, per cui anche se oggi l’uniforme prevede una sorta di caschetto piuttosto che il famoso cappello a doppia punta, il soprannome pizzardone è rimasto più forte che mai.
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