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Ci siamo chiesti a lungo come poter onorare l’anniversario della morte di uno dei simboli più importanti della cultura romana, l’attore Alberto Sordi. Ogni volta che pronunciamo il suo nome, però, ci rendiamo conto di quanto nulla possa davvero calzare la sua ineguagliabile capacità artistica. Da dove partire? Come partire?
È stato un tassinaro, un avaro, un marchese, agli inizi della sua carriera persino un professore di musica classica: Alberto Sordi ci ha fatto sognare, regalando a Roma, oltre la sua incredibile personalità, l’eternità delle sue pellicole e delle sue battute in romanesco. È indubbio, sdebitarsi con un trasteverino del calibro di Sordi è un’impresa. Come restituire a questo genio della romanità un pò di quell’amore che lui stesso riservò alla città e al suo ricco immaginario collettivo? Pare quasi impossibile, oltre che impensabile, soprattutto perché, neanche la somma delle sue interviste, o delle sue apparizioni sul grande schermo, ne darà mai una descrizione completa. Albertone è stato l’anima di Roma, il primo ad aver trasformato la romanità in una forma d’arte aperta a tutti. “Il romano per eccellenza” – direbbe qualcuno -: satira a portata di mano, onestà che nun te la mannava a dì e sorriso sempre su. È un vanto per Roma, e probabilmente continuerà ad esserlo per sempre, ché di molti pochi si può dire “spartiacque“, ma di lui si. E in fatto di comicità continuerà ad esistere un “prima di Sordi” e un “dopo Sordi“, talmente trasversale e mai anacronistico, nonostante gli anni continuino a passare e le generazioni a cambiare. Perciò, proprio oggi, quale modo migliore di ricordarlo se non attraverso gli omaggi più belli che la sua amata Roma – l’unica donna che abbia sposato – gli ha restituito?
Partiamo con le parole di un altro grande romano, Gigi proietti: un sonetto tanto commovente, quanto divertente, che l’attore dedicò al collega Alberto Sordi, il giorno del suo funerale.
Proseguiamo, anche sulla scia sanremese del momento, con gli omaggi che, proprio l’anno scorso, fece a Sanremo ’20 Edoardo Pesce, in diretta su Rai 1.
Ancora in tema di centenario, ecco l’omaggio di Carlo Verdone al maestro Sordi, colui che l’aveva accompagnato nel meraviglioso film In viaggio con papà. Nel video, anche Massimo Ghini e Christian De Sica.
Continuiamo, con i murales di Roma, quelli in giro per la città. La stessa città che lo aveva visto muovere i primi passi e, poi, lo aveva visto spegnersi quel maledetto 24 febbraio del 2003. Di seguito, nel quartiere Pineta Sacchetti, la rappresentazione dell’iconico Marchese del Grillo.

(Fonte: Il paese delle donne on line – rivista)
Qui invece, l’immagine che, di recente, ha fatto tanto parlare di sé: il ritratto di Sordi nella sua Trastevere, a cavalcioni su una moto, insieme alla sindaca Raggi.

(Fonte: VelvetMag)
Immancabile, infine, non per importanza, la visita a Villa Sordi, riaperta dal 31 gennaio su prenotazione, in cui potrete rivivere passo passo la vita dell’attore, davanti e dietro i riflettori.
Noi, intanto, vi lasciamo con un’intervista che Alberto Sordi dedicò a Roma, delle cui bellezze «’na vorta se godeva»!
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