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Era il 16 gennaio del 27 a.c e, dopo svariate vicende, il senato romano nominò il primo Augustus di Roma. Sapete di chi si trattava?
Augustus era il titolo col quale, a Roma, cominciarono ad essere designati gli imperatori. Il termine, portato avanti negli anni, a partire dai romani si mantenne fino agli imperatori bizantini, per poi essere ripreso, a partire dall’800, durante l’incoronazione di Carlo Magno, con l’intento di indicare gli imperatori del Sacro Romano Impero. Ma perché si utilizzava questa definizione? Dietro l’appellativo Augusto si identificavano diversi significati: traduzione latina dell’aggettivo greco Sebastòs, ovvero venerabile, rispettabile o protetto dagli dei, l’aggettivo veniva usato in oriente per indicare le divinità o i sovrani più importanti, innalzati a theòs dopo la morte. Derivando dal verbo auge, cioè accrescere, il termine faceva inoltre riferimento a coloro che erano in grado di aumentare, col loro potere, le ricchezze e il benessere della propria popolazione.

(Fonte: Romano Impero)
E d’altra parte, prima della fondazione di Roma, allo stesso Romolo venne fornito un permesso speciale: un augurium augustus, un augurio divino. Insomma, riferendosi alla carica più alta dello stato, i romani adottarono questo termine per denotare il loro primo imperatore, colui che, a pari merito con Romolo, avrebbe ri-fondato Roma, sotto una veste nuova. Sapete chi fu?
Era il 16 gennaio del 27 a.c, quando il senato scelse, su consiglio del militare e politico romano Lucio Munazio Planco, di rivestire il figlio adottivo di Cesare della carica di Augustus. Nato sotto il nome di Gaius Octavius, presto il giovane fanciullo divenne Gaius Iulius Caesar, per via dell’adozione testamentaria da parte del generale. Tuttavia, sebbene i suoi contemporanei lo chiamassero Caesar, l’uomo passò alla storia sotto l’appellativo di Ottaviano e non solo perché da prassi continuò a mantenere il cognome di Octavianus o perché così amava chiamarlo Cicerone. Il nome si rivelò infatti un’espediente funzionale alla letteratura scientifica successiva che, in questo modo, lo differenziava dall’originale Gaio Giulio Cesare. Per questo, quando si vuole indicare il primo imperatore di Roma, si fa il nome di Ottaviano, poi chiamato, in virtù di questa carica, Augusto.

(Fonte: Wikipedia)
Investito di questo prestigio politico, in grado di collocarlo al di sopra di tutti gli altri cittadini, l’avvento del primo Augustus rappresentò un momento epocale per il popolo romano: da un lato, il periodo repubblicano giungeva al termine, lasciando posto all’età imperiale; dall’altro, l’Urbe vide, in questo nuovo sistema politico, novità in campo economico, militare, amministrativo, giuridico e culturale. Il principato di Augusto, nei suoi oltre quarant’anni di dominio, fu il più duraturo e florido della storia di Roma, riuscendo ad introdurre, per i secoli a venire, riforme d’importanza cruciale.
Adorato come un dio nelle provincie orientali, che ben conoscevano il termine Augustus, il primo imperatore di Roma si fece carico di una miriade di novità, riorganizzando l’assetto dell’impero su più fronti, all’interno e all’esterno. Fuori Roma, riuscì nell’impresa di creare numerose colonie e municipi, utili alla romanizzazione dell’intero bacino del Mediterraneo; riformò il sistema di difesa dei confini, stabilendo in modo permanente legioni e auxilia lungo l’intero limes (limite); e grazie alla Pax Augustea, non solo creò un lungo periodo di pacificazione, ma nel farlo garantì la costruzione di porti, strade, ponti e un piano di conquiste territoriali senza precedenti, principio di immense risorse e ineguagliabili ricchezze.

(Fonte: Il Mausoleo di Augusto)
E vogliamo parlare di cosa fece nella città? Fra monumenti, coadiuvato dall’architetto Marco Vipsanio Agrippa, come l’Ara Pacis;

(Fonte: Skuola.net)
politica sociale più equa; nuove opere di pubblica utilità, come terme, acquedotti e fori; e spettacoli culturali, Roma si trovò ad attraversare un momento di esaltante fioritura, e pure di attentissima protezione, vista l’introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza interna, come le coorti urbane, i vigiles e la guardia pretoriana. Insomma, se è vero che chi ben comincia ben finisce, Augusto rese davvero grande il nome di Roma, realizzando ciò che dall’inizio s’era preposto di fare: essere fondatore di un optimus status.
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