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Dopo le abbuffate, non ci resta che continuare a masticare


Per restare allenati dopo le vacanze non serve andare a correre, basta continuare a masticare! Sapete che proprio oggi nasceva la gomma da masticare?

La ricetta del Chewing gum

Tanti in Italia la chiamano cicca o cicles, a Roma dicono semplicemente “c’hai ‘na gomma?“: sta di fatto che il chewing gum è entrato definitivamente a far parte della nostra quotidianità, per qualcuno è diventato addirittura una routine. Quanti di voi ne hanno in macchina una scorpacciata pronta all’uso in qualsiasi occasione? Quanti si sono divertiti da bambini in gare a chi faceva il palloncino più grande?


(Fonte: Russia Beyond)

E quanti di voi l’hanno vista e rivista nei film di Verdone, masticata ossessivamente da Jessica (Claudia Gerini)? Vi piaccia o non vi piaccia, questo particolare prodotto dolciario, addetto alla masticazione continua e all’allenamento delle mascelle, presente ormai in quasi in tutte le borsette, nasceva proprio di questi tempi. L’inventore si chiamava William Semple e la ricetta veniva brevettata esattamente il 28 dicembre del 1869. Nulla di strano, direte voi, se non fosse che proprio il dott. Semple faceva parte di quel bel gruppo di professionisti che, spesso, ne critica l’uso: Sir William Semple era un dentista dell’Ohio.

La storia della gomma da masticare

Oggi ne esistono di tutti i tipi: alla menta, alla frutta, con lo zucchero, senza zucchero, lunghe, corte, dietetiche, utili a pulire i denti, a smettere di fumare e chi più ne ha, più ne metta. Se qualcuno di voi ha visto il film de La Fabbrica di Cioccolato ricorderà sicuramente la famosa scena della gomma da masticare, firmata Willy Wonka, con cui è possibile effettuare addirittura un succoso pasto completo!

Ma sebbene la gomma da masticare, per come la conosciamo noi, sia un prodotto moderno, già i Maya anticamente ne avevano previsto le proprietà. Gli indovini apocalittici più fake della storia – almeno finora – amavano masticare la gomma naturale già in tempi non sospetti: pare la chiamassero Chicle, in relazione alla pianta da cui si estraeva, la Manilkara chicle e ne facessero un uso continuo. Ovviamente, il suo sapore non era come quello attuale: solo con Semple la gomma da masticare migliorò le sue sembianze, la sua consistenza e il suo gusto, grazie alle più innovative tecniche di manipolazioni sugli alimenti. Nel febbraio del 1871 in una drogheria di Hoboken, nel New Jersey, le prime palline di gomma videro la luce, realizzate e vendute dallo statunitense Thomas Adams. Di lì a breve, inserite pure negli alimenti base delle razioni militari dei soldati USA, le celebri chewing gum americane sarebbero approdate anche in Europa.

La gomma da masticare sbarca in Italia, ma viene vietata a Singapore

In Italia, la gomma da masticare sbarcò, nel vero senso della parola, soltanto sul finire della Seconda Guerra Mondiale, nell’istante in cui gli Alleati varcarono il confine. Entrando subito nell’immaginario di ognuno, come ennesima dimostrazione di quel mito americano da sogno oltreoceano, la gomma da masticare divenne ben presto pratica culturale e sociale di ogni europeo. In particolare, nel Bel Paese, si dovrà all’intuito dei fratelli Perfetti la nascita nel 1956 della prima industria italiana di chewing gum. La fortuna di Ambrogio ed Egidio arriverà infatti con l’idea delle Brooklyn, le celebri gomme da masticare divise in striscioline mono-porzione nel pacchetto.


(Fonte: Curiosando Negli Anni 60 70 80 90 – Altervista)

Grafica per mano del pittore, nonché pubblicitario, Daniele Oppi, le gomme del ponte ebbero un successo inaudito, divenendo le prime gomme iconiche d’Italia, resistendo al loro utilizzo e al tempo. Ed è proprio il tempo l’avversario di queste piccole cicche saporite che, insidiose, una volta accollate all’asfalto impiegano oltre 5 anni a decomporsi! Per questo, d’altra parte, sono state attualmente inserite fra i fattori inquinanti. Non vietate del tutto, a Singapore dal 2003 sono addirittura acquistabili solo su prescrizione nelle farmacie o nei centri dentistici, previa registrazione del nome dell’acquirente!