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Festa di Ognissanti, Pietro e Paolo, perché si celebrano a Roma?

foto di: Immagini prese dal web

Oggi si celebra la festa di Ognissanti, a Roma i patroni sono Pietro e Paolo, ma perché si festeggiano proprio nella Capitale?

L’origine della festa di Ognissanti e la scelta del 1 novembre

Oggi si celebra la festa di Ognissanti che risale ai primi secoli di vita della Chiesa, quando ricorreva con la prima domenica successiva alla Pentecoste. Con Papa Gregorio IV, nell’835, Ognissanti diventa una festa di precetto e fissata il giorno 1 novembre. In questo modo la Chiesa andava ad assorbire due antiche feste pagane; quella romana in onore di Pomona, dea dei frutti e dei giardini, e lo Samhain, il Capodanno celtico da cui nel mondo anglosassone ha poi avuto origine Halloween. A Roma i santi patroni sono Pietro e Paolo, ma perché si celebrano proprio nella Capitale?

Pietro e Paolo: la loro importanza per la Chiesa

In origine chiamato Simone e in seguito rinominato da Gesù stesso, Pietro è uno tra gli apostoli più cari a Cristo, che gli affida il compito di guidare la comunità cristiana: “E io ti dico che sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa“. A lui sono consegnate le “chiavi del regno dei cieli” e per questo motivo ancora oggi la Chiesa cattolica riconosce nel Papa l’apostolo guida della Chiesa. Paolo di Tarso è coevo di Pietro, ma non è uno dei 12 apostoli che accompagnarono Cristo in vita. Persecutore dei primi fedeli di Cristo, in seguito alla folgorazione sulla via di Damasco, in cui lo stesso Cristo gli apparse, si converte e si fa battezzare e contribuisce più di chiunque altro alla diffusione della Parola di Dio tra i non ebrei.

I pilastri della Chiesa, i patroni di Roma

Il destino di Pietro e Paolo è accomunato da Roma, dove furono uccisi tra il 64 e il 67 d.C., durante le persecuzioni di Nerone. La loro fedeltà a Cristo li ha resi per le comunità cristiane le due principali radici della Chiesa. Per questo motivo si celebrano insieme e il loro ricordo è tanto importante a Roma, la città in cui è avvenuto il loro martirio. Il giorno del calendario scelto, il 29 giugno, si fa da tradizione coincidere con l’anniversario della loro morte o con la traslazione delle loro esequie.