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Nell’antica Roma un anno viene diviso in due parti che corrispondono al suo inizio ed alla sua fine; l’apertura e chiusura della stagione della guerra. Scopriamo però qualcosa di più a riguardo.

I Salii sono dei sacerdoti istituiti da Numa Pompilio che hanno la funzione di dividere un anno in due periodi, quello civile e quello militare.
Nella storia sono conosciuti per le loro danze, spesso composte da saltelli, che li portano ad essere chiamati con questo nome, Salii.
Si dividono in 2 categorie, i Palatini ed i Quirinales ed entrambi vengono scelti dalle famiglie nobili.
I Palatini sono composti da 12 sacerdoti consacrati al dio della guerra Marte. Sono principalmente dei ragazzi giovani e forti che hanno lo scopo di custodire 12 scudi tra cui l’Ancile. Quest’ultimo secondo le leggende è uno scudo che, scendendo dal cielo, è stato consegnato a Numa Pompilio dal dio Marte, permettendo alla città di Roma si sopravvivere alla peste.
Per proteggere l’Ancile e far si che altre popolazioni non potessero averlo, Numa ordina ad un fabbro di costruire altri 11 scudi identici a quello. Questi vengono conservati nella Reggia ed utilizzati dai Salii palatini durante i riti militari.
I Quirinales, che vengono anche chiamati come Agonali o Collini, sono invece protetti dal dio Quirinus, protettore delle azioni pacifiche. Questi vengono istituiti soltanto dopo la vittoria sui Sabini.
I Salii Palatini hanno così lo scopo di aprire la stagione militare, mentre i Quirinales la chiudono.

La stagione militare dell’anno romano si apre il primo marzo e un cittadino da civis che è, diventa miles e di conseguenza passa sotto la protezione del dio Marte.
La stagione della guerra si apre quindi con una cerimonia gestita dai Salii che organizzano una processione portando degli scudi e delle lance, che rappresentano le autorità giuridiche e militari.
Il loro passaggio è accompagnato da dei cori, costituiti dalle urla dei Salii il cui ritmo è battuto dalle armi, che al tempo stesso toccano i luoghi della città, come se dovessero risvegliare il suo spirito guerriero. Giustamente questo incitato dal rumore dei sacerdoti, non può non svegliarsi.
La processione dura un giorno e la sera le armi e gli scudi vengono riposti nella Reggia, mentre i sacerdoti celebrano la fine della giornata facendo un grande banchetto nel tempio di Marte.
Il 14 marzo i cavalli vengono invece purificati e preparati per la guerra. In questo giorno poi si festeggia il capodanno romano, detto Marmuralia, ed è un momento in cui il vecchio anno, rappresentato da un uomo anziano e vestito di stracci, viene cacciato dalla città per lasciare spazio ad un giovane, che raffigura il nuovo anno.
A chiudere l’inizio della stagione militare è infine il rito Tubilustrium, che avviene il 25 marzo, durante il quale vengono purificate le trombe dei soldati.

Il periodo militare annuale si conclude ad ottobre. Da qui al marzo successivo, tutte le armi vengono risposte e le truppe tornano ad essere dei semplici cittadini, protetti questa volta da Quirinus.
Anche durante la chiusura della stagione vengono svolti alcuni riti. Il primo di questi è il Tigillium Sororium; avviene il primo ottobre e consiste nel far passare i soldati sotto ad un arco in legno per espiare le loro colpe e segnare il passaggio verso la purezza.
Un secondo rituale avviene invece nella seconda metà di ottobre. Qua tutte le armi usate nelle battaglie sono rese pure ed infine riposte. La cerimonia si svolge sull’Aventino, un luogo di pace in cui sono sepolti i re Romolo e Tito.
Un’ulteriore cerimonia viene infine svolta alla fine di ottobre. Questa consiste nell’October Equium e consiste nel purificare i cavalli. Con quest’ultimo passeggio avviene così la conclusione della stagione della guerra.

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