"Escher" un'inedita mostra su un maestro della pittura
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Il romano sa che d’estate andrà ar mare. Lo ha saputo ogni anno di ogni epoca. Ma, di questi anni “stessa spiaggia stesso mare”, come è cambiato il romano al mare? Dagli anni ’50 agli anni ’80 vi presentiamo la teoria evolutiva made in Rome -Darwin scansate -: l’evoluzione del romano in spiaggia…
Sulla scia del miracolo economico post bellico, il boom del turismo balneare arriva per tutti gli italiani e i romani non fanno eccezione, soprattutto ad Agosto. Maglia a righe (o camicia con le maniche tirate su) e pantalone chiaro, il romano si prepara così ad andare al mare, portando con sé, oltre ombrellone e sdraio, la sua inseparabile bicicletta. Passatempo estivo per eccellenza e mezzo di spostamento prediletto, la bici è infatti un must have, per il romano che si reca a Fregene, utile per i suoi giri in pineta. Luogo in cui, proprio in quegli anni, girano alcune scene del pluripremiato film hollywoodiano Ben-Hur, pellicola interamente girata a Roma e dintorni. Qualcuno azzarda persino una corsa in Vespa.
Aranciata S. Pellegrino, Chinotto o Spuma alla mano, presi al Bar Paradiso, grandi e piccini sono quindi pronti a spostarsi in spiaggia. Chi sceglie Ostia, poi, non può che fare una capatina al Kursaal, stabilimento protagonista dell’iconico I Vitelloni di Fellini del ’53.
(Fonte: Fanpage)
Il bikini è ormai diventato un simbolo dell’emancipazione femminile e comincia a spopolare su tutti i litorali italiani. Sul lungomare di Fregene, nel frattempo, il Bar Paradiso, sito in via Castellammare, cambia nome in Snack Bar Bondolfi; è sempre Agosto e il romano non rinuncia ad uscire dalla città, a bordo di una piccola Fiat 500 o di una seicento.
(Fonte: Barinedita)
Va ricordato che la patente non si prende ancora prima dei vent’anni, perciò è tutta la famiglia a spostarsi insieme. Sulla terrazza di qualche piccolo baretto in spiaggia cominciano a comparire, comunque, i primi juke-box – tre canzoni per cento lire -, così il brusio della spiaggia comincia ad attutirsi al suono di uno dei primi tormentoni estivi di sempre, Legata a un granello di sabbia, del 1961, cantata da Nico Fidenco. Immancabili, il carretto ambulante di grattachecca e di gelato.
La filosofia hippie e gli slogan “peace and love”, contro gli scontri in Vietnam, investono il Bel paese e l’8 maggio 1970 i Beatles pubblicano l’ultimo album insieme prima di sciogliersi: Let It Be. Un anno dopo nasceranno i Queen. Al mare, però, le onde si susseguono anche al ritmo di Fiori rosa fiori di pesco, successo del grande cantautore Lucio Battisti. Occhialoni e capelli lunghi, siamo sempre ad Agosto e il romano chiude baracche e burattini, per infilarsi nella calura del traffico direzione mare, tipico di quegli anni, e scappare a tuffarsi da qualche parte.
(Fonte: Dannatavintage)
Sebbene Ostia sia diventata, da qualche anno, un formicaio di romani, tanto che d’estate mezza Roma è lì, dalla metà degli anni ’70, periodo che coincide con la morte di Pasolini all’Idroscalo, gli stabilimenti cominciano ad andare svenduti, perché nessuno ci va più. Sono anni duri, anni di piombo, ma la società sta cambiando e il fermento si percepisce ormai a colori, anche dalla tv.
Arrivano sfavillanti i mitici anni ’80, l’Italia vince i mondiali e il biliardino diventa in spiaggia il gioco più gettonato di sempre tra i giovani romani. La quantità delle bibite tra cui scegliere è quasi raddoppiata in trent’anni, ma molti ormai preferiscono la Coca-Cola al chinotto. E mentre Raf canta nostalgico Cosa resterà di questi anni ’80, qualche fortunato porta già con sé il primo cellulare, un mattone tecnologico con una sola funzione: chiamare. Il neo-futuro colosso Apple ha tirato fuori i primi personal computer (PC), ma in Italia ad esplodere, come nel resto del mondo, è al momento un’altra moda: il walkman, rigorosamente con cassetta analogica 100% stile Tempo delle mele. Insomma, il primissimo modo di portare la musica con sé, ovunque. Questi sono gli anni, infine, dei primi viaggi fuori porta, addirittura fuori Italia e dei weekend fuori casa. Fregene ed Ostia non sono più le uniche mete del romano.
(Fonte: Pinterest)
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