I colli di Roma non sono 7 ma molti di più
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Il 26 Giugno nasceva il suo primo prototipo e oggi si celebra una giornata in suo onore…Quale giornata migliore potevamo scegliere, per parlare delle piste ciclabili di Roma, se non la Giornata mondiale delle biciclette?
Concluse le tappe della celebre Corsa rosa e consegnato il famoso “trofeo senza fine” a Egan Bernal, oggi tutti gli amanti, adulti e bambini, del mezzo a due ruote e pedali più celebre al mondo tornano a festeggiare la bicicletta! Il calendario informa, infatti, che proprio il 3 giugno di ogni anno, nel mese di nascita del suo primo prototipo (26 giugno 1818), si celebra la Giornata mondiale della bicicletta. E quale giorno migliore, se non questo, per parlare delle nuove piste ciclabili di Roma, in particolare di quella inaugurata nella zona del Circo Massimo? Lavori partiti a fine febbraio, la cosiddetta ciclabile di Viale Aventino apre insomma i battenti, consentendo ad ogni cittadino, o turista in visita nella capitale, di pedalare all’interno dell’Urbe, da Piramide a Circo Massimo (un totale di 1,2 km circa) in tutta sicurezza e tranquillità. Ma, soprattutto, limitando ancora una volta (i tanto temuti) inquinamento e smog.
La chiamano modalità “bike line“: questo il modo in cui è stata ideata l’ultima pista ciclabile di Roma. In altre parole, il percorso è segnalato da linee ben disegnate e definite sui sampietrini, senza bisogno di smantellamenti o strutture ulteriori. Scelta che richiederà ai ciclisti, come conseguenze necessarie, soltanto due piccole accortezze: prestare la massima attenzione alla segnaletica orizzontale; e fare attenzione alla pavimentazione.
(Fonte: Twitter)
Se da un lato, infatti, a separare la strada in due corsie, quella dedicata al passaggio del traffico usuale, di automobili o altri mezzi di trasporto, e quella dedicata alle bici, sarà solo la vernice a terra; i sampietrini schizzano in cima alla classifica delle insidie peggiori, per i ciclisti, a causa delle loro irregolarità strutturali. Non a caso, fanno già sapere dal Campidoglio, quest’ultima circostanza è già stata presa in carico e presto si risolverà. Dall’assessorato giunge notizia che, proprio nei prossimi mesi, partirà un piano di ricollocazione di quei sampietrini. Che prima verranno tolti da Viale Aventino, poi verranno riposizionati lungo Via del Corso, in modo da poter asfaltare la pista.
Per chiunque voglia avventurarsi su questo tracciato, molte saranno le attrazioni da rubare con gli occhi, durante la passeggiata: da Porta San Paolo alla bellissima Piramide Cestia, passando per il suggestivo Circo Massimo, e per chi vuole spingersi oltre, il Ponte Subiaco, punto di strategico perché utile a ricucire le due vie ciclabili al di qua e al di là del Tevere. Come ha spiegato più volte l’assessore alla Mobilità Pietro Calabrese, raccontando le tappe di questo tragitto, infatti: «l’intero percorso partirà da piazzale Ostiense e avrà due diramazioni che raggiungono piazza di Porta Capena e via Caio Cestio». Un’itinerario, quello di Via della Piramide Cestia – Viale Aventino che si affiancherà «alla corsia preferenziale dei tram lungo l’intero asse» e che permetterà di raggiungere con estrema facilità – e pure in maniera salutare, dato il movimento che nun fa’ mai male – altri importanti assi ciclabili esistenti.
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