“Tra Sacro e Profano” la pittura di Ulisse Scintu a Palazzo Ruspoli
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Nel corso dell’età imperiale erano considerati degli ottimi medicinali, in grado curare diversi tipi di malattie. Sapevate che già ai loro tempi il laser rientrava tra questi?
Capita a chiunque di prendersi il raffreddore oppure l’influenza a causa degli sbalzi delle temperature climatiche. Nonostante sia spiacevole oggi è considerato come qualcosa di normale, che si può curare prendendo delle medicine e riguardandosi.
Secoli fa però i malanni stagionali erano visti come delle punizioni divine e di conseguenza come degli eventi sovrannaturali, da cui si poteva guarire solamente attraverso dei rituali, che consistevano nell’invocare gli dei e nel chiedere loro di porre fine alla malattia che li affliggeva.
Anche i romani per qualche tempo avevano avuto questa visione dell’influenza e di conseguenza praticavano spesso dei rituali volti alla guarigione dalle malattie. Poi però con il passare degli anni avevano imparato a prevenirle semplicemente migliorando le condizioni igieniche dei loro ambiente e poi anche a curarle, ma non con i rituali, piuttosto con le erbe naturali e gli ortaggi.
Nel corso dell’età imperiale i romani avevano iniziato a vedere le erbe e gli ortaggi come dei possibili medicinali, a causa delle tante proprietà nutritive che avevano. Le trovavano davvero benefiche e perfette per curare diversi tipi di malattie.
Usavano per esempio il cavolo crudo come digestivo da mangiare sia prima che dopo ogni pasto. Credevano poi che le sue foglie fossero perfette per cicatrizzare i tagli e le ferite del corpo, per cui nel momento in cui qualcuno si feriva, le utilizzavano come cerotti.
Consideravano poi l’aglio come un ottimo antibatterico e lo davano spesso ai soldati e ai marinai affinchè non potessero contrarre delle malattie durante i loro viaggi. Ritenevano poi che fosse perfetto per la circolazione del sangue e di conseguenza ne facevano un enorme uso.
Credevano poi nelle proprietà curative del finocchio e di conseguenza lo usavano spesso per guarire dalla tosse e per coprire l’odore dei cibi che iniziavano a emettere un cattivo odore. Era in pratica un ottimo deodorante, oltre che medicinale.
Il medicinale più famoso ed efficace di tutti non era però un’erbetta oppure un ortaggio ma il laser. Non era però quello che oggi siamo abituati a conoscere, ma una pianta selvatica chiamata silfio, che generava un succo resinoso chiamato ai tempi laser.
Cresceva solamente nella città di Cirene ma tutti ne conoscevano le proprietà curative e la usavano per guarire da molte malattie, perfino dagli attacchi epilettici.
Purtroppo però essendo selvatica non si poteva coltivare, di conseguenza era talmente rara che averne un poco costava davvero tanto. Era però desiderata da chiunque e con il tempo infatti a causa del forte uso si è purtroppo estinta.
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