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Cercate il regalo perfetto per questo natale? Porta Portese! Dodici lettere, per una storia che è davvero troppo lunga e troppo intensa da spiegare: quante persone ha visto passare? Quanti passi ha dovuto contare?
Claudio Baglioni lo cantava così: “Porta Portese cosa avrai di più?” e, ancor oggi, dare una risposta alla sua domanda risulta piuttosto difficile. Come glielo spieghi ai non romani cos’è Porta Portese? Perché chiamarlo mercatino delle pulci, con tutti quei colori, è davvero troppo riduttivo. Questo luogo storico di Roma è tanto – ma tanto – di più: sarà che di gente qui ne è passata a bizzeffe; sarà che dietro a certi banconi si può ancora trovare ferma, immobile e guardinga, la passione di qualche anziano signore, che sta lì da ‘na vita; e sarà, forse, che quel suo profumo di tradizione, di tempi andati, di vintage e di romanità non l’hai mai perduto, perché Porta Portese è come una di quelle vecchie cartoline che, seppure un po’ ingiallite, rovinate o strattonate, fai fatica a non amare. È una poesia del Belli, di quelle vere, toste, in dialetto romanesco; è il suono di quella Roma sfacciata e ironica che, spesso, dimentichiamo e che, ogni domenica, torna prepotente a bussare, per farsi ricordare. Porta portese non è solo il regno degli affari, degli oggetti bizzarri e dei dischi introvabili: Porta Portese è un sentimento vago, strano, unico. È un luogo che, senza preavvisi, sa colpirti dritto dentro e che, una volta dentro, non puoi più cancellare.
Quanti di voi sono andati a cercare qualche chicca d’antiquariato, facendo lo slalom, fra i suoi centinaia di banconi? Di passi, di storie, di vita Porta Portese ne potrebbe raccontare tantissime, senza annoiare mai. Ma voi sapete perché si chiama così?
Il nome di questo bellissimo mercato si originò grazie all’omonima porta – per intenderci – quella che introduceva alla via Portuense: era denominata la porta del porto perché, sin da epoca imperiale, fungeva da essenziale via di collegamento tra Roma e il porto di Fiumicino. I primi banchi di cianfrusaglie, però, cominciarono ad apparire soltanto a partire dal secondo Dopoguerra. Intorno al 1945, molti romani, impoveriti dalla depressione bellica, furono costretti a vendere o barattare le proprie cose, dalle più consuete alle più strane: così nacquero i due km circa del mercato di Porta Portesee, tutt’oggi addetto alla vendita dei più disparati prodotti, nuovi o usati.
(Fonte: Hotel Re Testa)
D’altra parte, non sono mancate riprese cinematografiche e parole, da dedicare a questo speciale punto di ritrovo domenicale romano. E chi può contraddire gli artisti, i registi e gli scrittori che, in ogni epoca e nei modi più curiosi, ne hanno parlato, come Vittorio De Sica, in Ladri di biciclette o Sciuscià? Porta Portese, uno dei mercati più grandi d’Europa, non ha nulla da invidiare agli gettonati Portobello Road di Londra, Rastro di Madrid o Marchés aux Puces di Parigi, perché come essi esprime l’anima profonda della città in cui è nato. Ogni romano lo sa, Porta Portese rappresenta la parte caciarona dalla battuta pronta, insita in ognuno, e in genere celata. Perciò, per chi visiti Roma, la suggestiva atmosfera di Porta Portese non può che diventare una tappa fondamentale. Perciò, infine, noi di Roma.com ci siamo andati a fare un giretto. Non solo per farvi capire cosa intendiamo – ché certi posti li riesci a comprendere solo passandoci in mezzo – ma per spingervi, magari, a comprare qui i vostri regali natalizi. Se siete alla ricerca di qualcosa di davvero originale, infatti, la particolarità, fra i mucchi di oggetti che troverete, non mancherà di sicuro! Vi basterà soltanto rimboccarvi le maniche e cercare bene, per scovare il pensierino perfetto!
IL VIDEO E’ STATO GIRATO A GIUGNO 2020
Si ringrazia Matteo Cirillo
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