“Narciso, la fotografia allo specchio”, una mostra che riflette sul concetto del doppio
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È la prima volta che in Europa viene organizzata una mostra del genere e anche per questo motivo sta catturando l’interesse di chiunque. Prende vita al Maxxi ed è stata organizzata in onore di Bob Dylan, uno dei più grandi cantautori di sempre. Sarà disponibile fino al 30 aprile, andrete a vederla?
È la prima volta che in Europa viene allestita una mostra del genere e probabilmente è anche per questo motivo che sta catturando l’attenzione di molti curiosi e soprattutto quella dei più grandi appassionati di musica.
Del resto però è del tutto normale che proprio loro siano così interessati a osservare le opere di “Retrospectrum”, dato che il loro autore è uno dei più musicisti più importanti di sempre.
Tutte le sculture e i disegni che sono esposti all’interno del grande salone del Maxxi e che saranno visibili fino al 30 aprile, sono stati realizzati da Bob Dylan, sono stati realizzati da Bob Dylan, il primo musicista che nella storia è riuscito a ottenere un premio Nobel per la letteratura, nonché uno dei più grandi cantautori della storia della musica.
A quanto pare però Bob Dylan non è soltanto un grande cantautore, ma un artista a tutto tondo, che nella sua carriera ha fatto lo scrittore, il poeta, il pittore e perfino lo scultore.
Le 100 opere presenti in “Bob Dylan: Retrospectrum” non sono infatti solamente dei dipinti. Tra queste ci sono anche delle sculture in ferro, che come i disegni possono essere un’ottima chiave di lettura per comprendere meglio la musica di Bob Dylan.
Tutto ciò che viene mostrato nella mostra si ritrova infatti nelle canzoni del musicista. Alcuni di questi lavori sono perfino presenti nei suoi videoclip musicali. Tra questi ci sono anche i 64 pannelli che sono stati usati nel video della canzone “Subterranean Homesick Blues” e sui quali sono state scritte le parole del brano.
Proprio quest’opera, che oltretutto è stata usata in uno dei primi videoclip della storia musica, è stata donata al Maxxi e sarà per sempre esposta nelle sue sale.
Prima di giungere nella città eterna, “Bob Dylan: Retrospectrum” è stata anche allestita nelle grandi città di Shangai e di Miami. Tuttavia la tappa a Roma dev’essere davvero speciale per quest’esposizione, dato che sembra che Bob Dylan ami particolarmente la capitale italiana.
La considera una città magica e nel 1971 le ha anche dedicato una canzone, “When I paint my masterpiece”, ovvero “Quando dipingo il mio capolavoro”.
Sembra che il capolavoro a cui fa riferimento nel pezzo, sia un quadro che rappresenta l’elegante Piazza di Spagna e che a oggi è uno dei preferiti dall’artista, oltre che uno dei più riusciti. Anche questo è presente all’interno della mostra ed è davvero suggestivo oltre che bello da vedere.
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