Roma città illusionista, prospettive e illusioni nella Città eterna
18 Agosto 2020
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A Roma ci si può aspettare di tutto, dall’arte più alta a quella più popolare, ma la città eterna è anche la capitale del Barocco e quale arte migliore per giocare con l’illusione e l’inganno? Scopriamo insieme quali sono questi luoghi ingannevoli di Roma.
Borromini e la sua galleria illusionistica
Uno dei maggiori maestri del barocco romano è Francesco Borromini. Artista complesso, avanguardistico originario del Canton Ticino e che durante la sua vita ha gareggiato per fama e bravura con il napoletano Gian Lorenzo Bernini. La sfida non ha visto un vero e proprio vincitore in quanto entrambi gli artisti hanno dato a Roma un nuovo, splendido, volto, che ancora oggi affascina turisti e non. Una delle invenzioni più particolari di questo scultore e architetto però la ritroviamo in Galleria Spada. Questo palazzo si trova stretto tra il Tevere e Campo de’ Fiori e al suo interno sono presenti pitture del XVI e XVII secolo, tra cui le tele di Artemisia Gentileschi,Guido Reni eTiziano. Il pezzo forte però di questo palazzo è la galleria prospettica del Borromini, che porta a un piccolo patio e che a guardarla da fuori non sembra avere nulla di particolare.
Boni, che succede?
Questa probabilmente è l’espressione che vi ritroverete tra le labbra quando o voi o qualche vostro compagno si inoltrerà lungo questa galleria, poiché praticamente vedrete la persona camminare al suo interno ingigantirsi sempre di più! No, non sei finito in nel Paese delle Meraviglie di Alice, e non ti hanno nemmeno drogato all’entrata, tutto ciò che sta accadendo è vero! In pratica la galleria è costruita secondo le regole prospettiche e invece che avere il solaio e il pavimento paralleli, questi convergono nel punto di fuga centrale, all’altezza dei vostri occhi. Infatti quella che vi sembrava una galleria lunga circa 40 metri ha una lunghezza di soli 8,82 m. La prima colonna e l’ultima sono estremamente differenti e camminando al suo interno infatti vi ritroverete che la parte più alta dell’ultima colonna sfiorerà le vostre spalle, incredibile vero?
Via Piccolomini e il Cuppolone
Cos’avrà di particolare una via qualunque, a destra del Tevere, vicino a Villa Doria Pamphili? Il suo tracciato? non molto è una comune via, rettilinea per giunta, con nessuna curva. Il personaggio a cui è dedicata? Nemmeno, Niccolò Piccolomini fu un arcivescovo parente di papa Pio II, ma nei libri di storia non viene ricordato per fatti particolari. No, via Piccolomini è famosa per la sua vista sul Cuppolone. Lo so, starete pensando, “e mica è l’unica, da ogni terrazza di Roma si vede San Pietro, mica è così speciale!”. E invece no, qui più si va avanti nella strada più la vista la Cupola si fa sempre più piccola e viceversa, allontanandosi il Cuppolone diventa più grande!
Lo sketch di via Piccolomini di Paolo Panelli e Bice Valori, grandi attori romani.
Boni, ma che me state a cojonà?
Com’è possibile? Facile è solo una coincidenza, un’illusione ottica, nessun diavolo ci ha messo lo zampino, il fatto è che il nostro sguardo è concentrato su sua Maestà er cuppolone e i palazzi che delimitano la via creano intorno alla cupola una sorta di galleria; quando questi finiscono e la Cupola torna a respirare in mezzo al cielo di Roma, questo rimane solo e quindi l’occhio umano non avendo più nessun riferimento di grandezza lo percepirà per com’è realmente e di colpo, si rimpiccolirà! Così al contrario, quando i palazzi cominceranno a tornare nell’orizzonte del nostro sguardo, i nostri occhi sempre concentrati sulla cupola, cominceranno a far ingrandire il cupolone, che con la sua grandezza tenterà di tenere testa ai palazzi della via.
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