“Narciso, la fotografia allo specchio”, una mostra che riflette sul concetto del doppio
Vorresti vedere questa mostra? Espone gli scatti dei più grandi fotografi del ‘900, invitando a riflettere sul tema dello specchio e del doppio,[...]
Romana de roma, morta nel 230 d. C., quando l’impero romano era ancora forte e potente, Santa Cecilia è una delle prime martiri cristiane e la sua storia insieme al suo martirio cruento fanno venire ancora oggi la pelle d’oca, scopriamo insieme la sua storia.
A ricordarla oggi, abbiamo ancora una delle basiliche cristiane più antiche, quella di Santa Cecilia, in un quartiere caratteristico di Roma, Trastevere, il suo cuore popolare pulsante insieme forse solo a Testaccio. La storia di Cecilia è una di quelle che lascerà veramente la pelle d’oca per quanto il suo martirio è stato forte e cruento. Questa donna, nobile romana, si era convertita al cristianesimo in segreto, nonostante l’imperatore del tempo, Alessandro Severo, avesse sospeso tutte le persecuzioni contro i cristiani. Promessa sposa a Veleriano, Cecilia rispettò la promessa, senza dire però al futuro marito della sua conversione. Durante il banchetto, tutti gli invitati cantavano lodi e inni pagani, mentre lei nella sua mente, come riportano le cronache e i documenti che narrano la sua storia pregava in segreto Cristo. Subito dopo sposata, però Cecilia dovette rivelare la sua conversione al marito Valeriano che, pare, armeno da quanto recconteno, che nun la prese proprio male.
Il marito Valeriano infatti, pare fosse un uomo rispettabile e non appena appresa questa notizia e anche che Cecilia avesse fatto voto di castità, comprese la scelta e anzi, accettò di istruirsi alla fede cristiana e quindi di battezzarsi. Appena accadde questo, una sera mentre Valeriano tornava a casa trovò accanto a Cecilia un angelo, che benedì ulteriormente la coppia, ponendo sulla loro testa due corone di rose e gigli. Da quel momento in poi entrambi cominciarono a convertire pagani a Roma e il primo a essere battezzato fu proprio il fratello di Valeriano, Tiburzio. Questa loro attività di proselitismo però, si scontrò con l’assenza da Roma del tollerante Alessandro Severo e la presenza invece dell’inflessibile giudice Almachio; questi scoperte le attività fece subito decapitare Valeriano e suo fratello. Poco dopo lo stesso verdetto di condanna spettò a Cecilia. In un primo momento il giudice la condannò a morire per asfissia all’interno della camera della donna, che fu inondata da caldissimi fumi e vapori. Dopo un intero giorno e anche una notte, i soldati che riaprirono la stanza per assicurarsi che Cecilia fosse morta, la trovarono invece ancora viva. Il giudice Almachio allora ricorse alle maniere più estreme e ordinò al boia di decapitare anche lei. Dopo tre colpi ben assestati però, l’esecutore materiale della condanna non riuscì a staccare la testa alla futura santa e impaurito dall’evento scappò a gambe levate, lasciando la povera Cecilia agonizzante. Subito a consolarla accorsero altri cristiani che intrisero panni di lino alla pozza di sangue; a darle l’estremo saluto fu Urbano, il Pontefice d’allora, a cui la santa lasciò la sua casa, con la preghiera di trasformarla in chiesa. La promessa fu mantenuta e la basilica di Santa Cecilia in Trastevere sembra poter essere l’antica casa della martire cristiana.
In base alla sua vita e al suo martirio non si vedono motivazioni logiche sul motivo per cui Santa Cecilia diventò poi la patrona della musica. L’unica spiegazione che finora gli studiosi hanno dato a questo fenomeno è il fraintendimento dei versi che vengono cantanti durante la messa per i festeggiamenti della santa che avvengono ogni 22 novembre. In latino infatti questi versi recitano:
Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar, ovvero “Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa”.
Nel tempo, l’errata interpretazione di questi versi hanno portato a pensare che Santa Cecilia cantasse le sue parole al Signore, mentre molto probabilmente queste erano solo recitate a mente. Da questo fraintendimento e dal fatto che cominciò ad essere rappresentata sempre al fianco di un organo o addirittura mentre lo suonava, diventò la patrona della musica e dedicataria di molte scuole e accademie musicali, come quella presente a Roma.
Vorresti vedere questa mostra? Espone gli scatti dei più grandi fotografi del ‘900, invitando a riflettere sul tema dello specchio e del doppio,[...]
Una festa antica ma che insegna molto quella dei Lucaria che a metà luglio era dedicata alle divinità che proteggevano i boschi, ecco[...]
Era il 64 d.C. e nel bel mezzo dell’estate Roma fu colpita da un terribile incendio, tramandato ai posteri anche per le accuse[...]
È davvero incredibile quello che è stato ritrovato a Palazzo Nardini. Durante un lavoro di restauro al palazzo è stato ritrovato un affresco[...]
Il Museo di Roma in Trastevere ospita la prima retrospettiva italiana della nota artista di origine camerunense Angele Etoundi Essamba, da sempre impegnata[...]
Erano i giochi pubblici più famosi di tutta Roma e per un’intera settimana animavano la città e la sua arena di tantissime attività,[...]
28Il palazzo della Cancelleria di Roma ospita una mostra multimediale per scoprire le invenzioni del genio di Leonardo Da Vinci per un viaggio[...]
Artiste romane e le loro opere realizzate tra il 1910 e il 1940 sono protagoniste della mostra che è visitabile al Casino dei[...]
Fors Fortuna era la divinità del caso e del destino e nell’Antica Roma veniva celebrata con un rito e un culto che è[...]
Finalmente è arrivata l’estate e quale modo migliore c’è d’inaugurarla se non a suon di musica? Ecco tre canzoni romane sulla bella stagione![...]
La Galleria d’Arte Moderna ricorda le opere che Keith Haring realizzò durante la mostra che tenne 40 anni fa al Palazzo delle Esposizioni[...]
Al Forum Austriaco di Cultura è stata esposta “Petunia Carnage”, un’affascinante esposizione fotografica che per l’osservatore può essere un ottimo spunto di riflessione.[...]
I romani tenevano molto a questa festa, perché celebrava una divinità particolarmente cara alla città, ovvero la dea del focolare, Vesta. Ma in[...]
La Sacrestia del Borromini, all’interno della Chiesa di Sant’Agnese in Agone in Piazza Navona ospita la nuova edizione del Capriccio Italiano Festival 2024[...]
Sala gremita, emozioni e pubblico delle grandi occasioni per la Premiére del lungometraggio “In viaggio con Lei” del regista Gianluca Gargano, organizzata dall’Italia[...]