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Vita Dulcis, l'Antica Roma e il cinema in contatto nella mostra al Palazzo delle Esposizioni

foto di: Immagini prese dal web

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita la mostra Vita Dulcis – Paura e desiderio nell’Impero romano ad opera di Francesco Vezzoli in cui l’Antica Roma e il cinema sono messe in parallelo

Vita Dulcis, il progetto innovativo di Francesco Vezzoli

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita fino al 27 agosto la mostra Vita Dulcis – Paura e desiderio nell’Impero romano ad opera di Francesco Vezzoli. Per i biglietti. Arte contemporanea e la storia romana si fondono tramite opere provenienti dalle sedi del Museo Nazionale Romano e il cinema del ‘900 che ha raccontato l’Antica Roma. Vezzoli in questo modo riesce a creare un ponte tra l’immaginario odierno e la storia dell’arte, tra cultura classica e pop. Una nuova narrativa in un percorso espositivo che restituisce al visitatore la passione autentica di reperti immersi in un allestimento concettuale e scenografico. Il cinema, tra le arti visive, è il mezzo che più di tutti ha celebrato l’Antica Roma.

Vita Dulcis, la storia romana e del cinema a confronto

La storia romana e cinematografica in parallelo, dal primo kolossal italiano datato 1914 dal titolo Cabiria, con la sceneggiatura di Gabriele D’Annunzio, fino al Satyricon di Federico Fellini alle produzioni più contemporanee, italiane e internazionali. All’ingresso della mostra il visitatore è accolto da una serie di opere provenienti dal progetto 24HoursMuseum, che Francesco Vezzoli ha prodotto nel 2012 in collaborazione con Prada per esser messo in mostra nello storico Palais d’Iéna a Parigi e qui ripresentate sei grandi opere luminose in cui misteriose divinità alludono a note dive di oggi.

Vita Dulcis, il valore delle opere selezionate

Immersi in una dimensione suggestiva e teatrale, disegnata dall’artista Filippo Bisagni, ed esaltati da un gioco di luci e ombre, di bianchi e neri, concepito da Luca Bigazzi, il più celebrato direttore della fotografia italiano vivente, autore della fotografia, i reperti e le opere contemporanee selezionati da Francesco Vezzoli dialogano all’interno di un percorso complesso ed emozionante, fatto di stratificazioni e accostamenti di livelli estetici distanti, epoche diverse, arte colta e arte popolare, racconto del potere e fotografia della vita reale.