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70 candeline per Renato Zero, gli auguri da Roma.com


Che i migliori anni della nostra vita siano scanditi da qualche suo pezzo, è quasi una certezza! Dal 1967, l’artista romano Renato Zero fa cantare a squarciagola ogni generazione! Oggi vogliamo essere noi a cantare per lui, augurandogli i migliori anni della sua, di vita! Per festeggiarlo, condividete con noi su FacebookInstagram la canzone dell’artista che più vi ha fatto sognare o, taggandoci nelle storie, condividete il regalo a parole proprio qui sotto… 

Buon compleanno Renato Zero!

Che tu sia uno “zerofolle”, “sorcino” o meno, fra le canzoni della tua playlist siamo sicuri non manchi un pezzo del grande cantautore romano Renato Zero: da oltre cinquant’anni le sue canzoni fanno cantare, sognare e ballare tutte le generazioni! Ne è passato di tempo dai suoi primi esordi di fine anni ’60, di cui qualcuno di voi ricorderà certamente qualche strambo episodio. Come dimenticare le sue esibizioni al Piper? Distinguendosi, nel corso degli anni, per la sua personalità eclettica, libera, non convenzionale, l’istrionico Renato Zero ha dimostrato sempre la sua naturale apparenza al mondo dello spettacolo, al palcoscenico, alle luci della notorietà. La sua identità, spesso polimorfa, ha incantato gli spettatori di ogni epoca, abile nel saper creare, attraverso le note musicali, le risposte alle domande di ogni tempo. Dopo tanta gavetta nei locali romani, riesce a farsi largo nel panorama musicale, grazie all’irriverenza mai scontata dei suoi testi.

Sei uno zero” gli dicevano agli inizi, perciò il suo nome d’arte: la ripicca e la rivincita, pienamente riuscita, dello Zero!

Una lista quasi infinita di capolavori

Ballerino, cantante, interprete: Renato Zero, un pò come la sua cifra, sa essere (artista) a tutto tondo! Personaggio trasgressivo, provocatorio, alternativo, le sue canzoni raccontano se stesso come uomo e come artista, ma soprattutto sono state precorritrici di tematiche e tabù, fino a lui mai trattate: il sesso, la pedofilia, l’identità di genere, la droga, l’incomunicabilità, l’omosessualità, l’emarginazione, la violenza e la spiritualità. Negli anni ’70, costumi e trucco, Renato Zero presenta il primo album ufficiale della sua carriera “No mamma, no“; a seguire, quello che segnerà definitivamente la svolta, “Inventi”. È in questo capolavoro di scrittura che si trova “Inventi“, più che una canzone una poesia sull’amore universale. L’anno della totale consacrazione arriva però nel 1977 quando, a soli ventisette anni, già quattro album all’attivo, Renato Zero pubblica il 45 giri “Mi vendo/Morire qui”, restando in hit parade per cinquantasette settimane di fila! Di qui, il volo dell’artista è inarrestabile, da quel momento comincia a scrivere incessantemente, e pubblicare, un successo dopo l’altro: Il Cielo (tutt’ora canzone simbolo del cantante), Triangolo, Il Carrozzone, Manichini, Periferia, La favola mia, Marciapiedi, Spiagge, Amando Amando, Nei giardini che nessuno sa, fino ai più maturi Cercami, Dimmi chi dorme accanto a me, Mentre aspetto che ritorni – c’è chi le legge cantandole e chi mente!

Renato Zero sempre Più su

Insomma, la lista delle sue canzoni, poesie che sfiorano il cuore talmente profonde da commuovere intere folle, potrebbe essere infinita! Renato Zero non smette mai di stupire di comprendere di dire, attraverso quella sua abile penna, che colpisce dritta dentro ognuno di noi. Per non parlare dei suoi stratosferici concerti, veri e propri viaggi verso luoghi mai esplorati, spettacoli ricchi di ogni genere di arte, ché  “Folle è chi sogna, chi è libero, chi cambia” , come scrive nel 2019 dimostrando, ancora una volta, la sua interminabile grandezza. Non bisogna essere degli esperti per apprezzarne il genio creativo, Renato Zero tocca i sentimenti di tutti, nessuno escluso; è riuscito laddove molti si sono arresi: entrare nella quotidianità, nell’immaginario delle genti, nel loro vissuto, tirandone fuori sempre storie da poter condividere e cantare. È riuscito a raccontare, a dare parole esatte a tutte quelle sensazioni che, spesso, facciamo fatica a spiegare. Perciò tanta fama: il frutto di quella spiccata e assoluta sensibilità umana e artistica, che continua a contraddistinguere l’uomo e l’artista Renato Zero!

Di seguito, un regalo scritto da noi per voi e creato con qualche titolo delle sue meravigliose canzoni:

Nessuno tocchi l’amore

«La favola mia è fra la Gente, i Marciapiedi, le Spiagge,
pure quelle ormai dimenticate.
È Amando amando in Periferia che
spesso fisso Il cielo, Mentre aspetto che ritorni,
e mi chiedo se, Nei giardini che nessuno sa,
L’incontro con un Amico
possa portarmi Più su,
di questo M’ama non m’ama,
nel Coraggio delle idee.
Spavaldo, al tuo addio, avevo detto:
Cercami Ed io ti seguirò, ma Mi ameresti?”
E Tu: “Amore si, amore no“, con Aria di pentimenti.
È che è un Baratto troppo grande La tua idea,
siamo già Nel fondo di un amore.
Dimmi, chi dorme accanto a me
se tu, Lei, sei La grande assente?
Grazie a te, mi ripeto ogni giorno: “Digli di no!”,
sistemo tutto Nell’archivio della mia coscienza,
perché non posso essere Come mi vorresti.
Magari
, dirò che sono stati I migliori anni della nostra vita,
Quando parlerò di te,
mi verrà da Sorridere sempre,
pensando di aver combattuto, Una vita fa,
Una guerra senza eroi!
Solo ora Vivo, fra Tutti gli zeri del mondo,
quelli Felici e perdenti.
Sembro avere le Spalle al muro, ma
in realtà sono L’equilibrista.
Io sono l’istrione,
l’Ambulante che,
Alla fine, Figlio
D’aria e di Musica,
Fuori gioco e Fuori tempo,
ti dirà: “Madame non Mi vendo a La trappola di Questi amori,
Stai bene lì, 
tra le Storie da dimenticare!”
La vita che mi aspetta? Che bella libertà

(scritta da Francesca Rossi, interpretata da Leonardo Bocci)