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A Roma tutto è possibile, perfino incontrare delle statue parlanti. Basta andare nelle strade più frequentate della Capitale e trovare queste simpatiche eroine di pietra, che con molta ironia e alcuni cartelli raccontano ciò che non va nella società. Le avete mai viste?
Tutti le considerano come dei piccoli eroi di pietra, che con molta ironia si divertono a dire la loro sulla società, raccontando soprattutto ciò che non va.
Dal 1500 alcune statue di pietra di Roma sono delle piccole portavoce del popolo, e con le loro frecciatine hanno punzecchiato i volti più alti della società, in modo particolare i papi.
Tutti hanno temuto le loro parole, che fanno sorridere i semplici passanti e rabbrividire i diretti interessati. Sembra infatti che qualcuno abbia cercato addirittura di eliminare questi innocenti messaggeri, senza però riuscirci.
È difficile infatti risalire al mittente del messaggio se questo è stato attaccato su una statua di pietra, come se fosse proprio lei a parlare per lui. I messaggi erano ovviamente anonimi e venivano lasciati sulle statue nel cuore della notte, affinché poi al mattino tutti potessero leggerli.
Bisognava però sbrigarsi nel leggere le parole delle statue. Spesso i loro messaggi erano scomodi per i potenti e di conseguenza venivano subito cancellati dalle guardie.
Sicuramente la statua parlante più famosa di Roma è Pasquino, un torso di pietra che si trova nei pressi di Piazza Navona.
Probabilmente un tempo rappresentava un gladiatore oppure dello stesso Menelao, il fratello di Agamennone. Oggi però è per tutti Pasquino, perché sembra che la statua sia stata ritrovata nella bottega di un certo Pasquino.
È una scultura davvero chiacchierona, che secoli fa si divertiva molto a parlare dei Papi e dei loro vizi. Era davvero fastidiosa per loro.
Si racconta infatti che un tempo lo scorbutico Papa Adriano VI voleva addirittura gettarla nel Tevere. La sua improvvisa morte però aveva lasciato in vita il simpatico Pasquino che con l’occasione aveva lasciato un ultimo messaggio per il Papa: “Papa Adriano è chiuso qui. Fu un tristo: con tutti ebbe a che far fuorchè con Cristo.”.
Un’altra statua senza peli sulla lingua è poi quella di Marforio, che si trova nel cuore dei Musei Capitolini. Anche la sua identità è sconosciuta ma probabilmente raffigura il dio Nettuno in tutta la sua maestosità.
È stata ritrovata però all’interno del Foro Romano e per questo motivo viene chiamata Marforio, come abbreviazione di “Mare in Foro”.
Come Pasquino anche questa statua è una gran chiacchierona. Tutti però la conoscono per le domande che spesso rivolge a Pasquino. Interroga il suo collega sulle cose che accadono a Roma, sulla politica e in cambio ottiene una risposta carica di ironia.
Nei tempi in cui Napoleone confiscava i tesori artistici a Roma, Marforio aveva per esempio lasciato un cartello a Pasquino chiedendogli se i francesi fossero tutti ladri. Fantastica è stata la risposta della statua: “Tutti no, ma Bona Parte”.
Anche “il facchino” appartiene alle simpatiche statue parlanti. Si trova in Via Lata e raffigura un acquaiolo che cerca di svuotare un botte in una fontana.
È una statua particolarissima che potrebbe essere stata realizzata da Michelangelo. Una volta poi si ritrovavano spesso dei suoi messaggi ma da qualche tempo sembra sia rimasta senza parole. Forse è troppo sconvolta dai fatti del mondo.
Un’altra statua chiacchierona è poi Madama Lucrezia nei pressi di Piazza Venezia. Probabilmente un tempo era una statua di Iside ma oggi si fa chiamare Madama Lucrezia in ricordo di una donna che viveva accanto al busto di pietra.
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