Daniele De Rossi, la bandiera della Roma anche in panchina
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Che cos’è un antipapa? Ce lo siamo chiesti anche noi! Perché a Roma non ci sono stati solo papi, ma anche antipapi! Vediamo insieme di che si tratta!
Potrebbe abitare al Vaticano, occuparsi della Chiesa e avere le stesse mansioni di un papa classico, tuttavia l’antipapa differisce per un piccolissimo particolare: non è stato eletto da nessun Conclave! Un po’ come storicamente avveniva per la politica di alcuni paesi, anche all’interno dello Stato della Chiesa (che appunto è, a tutti gli effetti, uno Stato) nel tempo è capitato che qualcuno prendesse potere senza nessuna elezione, dunque secondo procedure non previste dal diritto canonico.
In questo caso, si usava allora l’appellativo di antipapa, una sorta di usurpatore dell’autorità. Una persona che, “eletta” da alcuni membri interni o esterni alla Chiesa, ma secondo modalità non conformi alla classica e riconosciuta elezione papale, privava di autorità il legittimo pontefice, schierandosi in opposizione.
Il primo antipapa della storia fu Ippolito, eletto per protesta contro papa Callisto I, da parte di un gruppo che voleva separarsi da Roma, intorno al III secolo. Sebbene lo scisma lo portò al potere, però, egli finì in esilio, in alcune miniere della Sardegna. Era il periodo delle persecuzioni imperiali romane.
In seguito, soprattutto durante la Lotta per le investiture, ovvero lo scontro fra papato e Sacro Romano Impero, per il diritto di nominare (investire) le alte cariche ecclesiastiche e il papa stesso, la questione degli antipapi si accentuò. In contrasto con la Chiesa, infatti, molti antipapi furono portati al potere grazie al sostegno dell’Impero. Potete immaginare, poi, come si accentuò la cosa nel periodo della Riforma e del protestantesimo.
C’è da dire che, a posteriori, e a fatti avvenuti, oggi possiamo riconoscere, anche in virtù dei registri ecclesiastici ufficiali chi era il papa e chi l’antipapa, ma all’epoca si parlava piuttosto di due fazioni, due diversi schieramenti e nessuno poteva stabilire chi era chi, fino al compiersi degli eventi.
Curioso è che figure minori di antipapi moderni abbiano assunto negli anni il nome di Pietro II, pare in riferimento ad una profezia, quella di Malachia. Certo è che, chi sceglie oggi di esserlo, viene scomunicato immediatamente dalla Chiesa cattolica.
Pubblicata per la prima volta intorno alla fine del ‘500 dallo storico benedettino francese Arnoldo Wion, la profezia di Malachia è una lista di 112 brevi motti in latino che avrebbero descritto i papi (e gli antipapi) del futuro. Una specie di previsione, insomma. Ora, al termine della profezia, ci sarebbe la presenza di un testo in latino che annuncerebbe la distruzione di una città sui sette colli e il giudizio finale. Quando? Durante il pontificato di un certo Pietro Secundus, Pietro II, chiamato anche Pietro Romanus.
Nessuno sa, ovviamente, se il documento sia vero oppure no, anzi da molti è considerato un falso storico, per via di alcune evidenze contraddittorie. C’è da dire, che anche il nome Petrus Romanus, nella citazione: «Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine», potrebbe semplicemente riferirsi al Pietro di Roma, cioè il papa.
Era necessario, infatti, specificare il papa “di Roma”, proprio per distinguerlo dagli antipapi. Senza contare che la descrizione rimanderebbe secondo alcuni storici al libro dell’Apocalisse: al racconto del giudizio universale, preceduto dalla istruzione di Babilonia, una città – anch’essa costruita, guarda un po’ – sui sette colli.
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