Claudio Baglioni e il legame con Roma nelle sue canzoni
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Dove c’è Roma c’è un papa, si sa. Ma questo concetto può dirsi anche per il Capodanno, perché San Silvestro era proprio un papa! Cosa c’entra, allora, un papa con l’ultima notte dell’anno?
Tra il 314 e il 335 d.C, a guidare la Chiesa cristiana fu eletto Papa Silvestro I.
Ritenuto da molti come colui che riuscì a convertire l’imperatore romano Costantino, in realtà ciò che certamente caratterizzò il suo pontificato fu il periodo storico in cui visse e in cui venne scelto come vescovo di Roma. Se non si può dire con sicurezza che fu lui a determinare la conversione dell’imperatore, Silvestro I fu comunque il protagonista di quel cambiamento epocale, di passaggio, che fece dello Stato romano uno Stato cristiano.
D’altra parte, va detto, con l’Editto di Costantino, il papa fu spesso considerato un appendice del potere imperiale, come sostengono molti, divenne presto “l’uomo di Costatino“. L’influenza dell’Imperatore, sebbene piuttosto elevata sulle decisioni del pontefice, poteva considerarsi però in linea con i dettami e gli obiettivi del cristianesimo.
È grazie al connubio dei due poteri, temporale e spirituale, che iniziarono a Roma le costruzioni delle prime basiliche. Secondo il Liber Pontificalis è su suggerimento del papa che Costantino fondò la Basilica di San Pietro sul Colle Vaticano, esattamente sopra il tempio pagano dedicato al dio Apollo, tumulandovi in un sarcofago di bronzo proprio il corpo dell’apostolo Pietro.
E sempre grazie ad un intuizione di questo pontefice si deve la costruzione della Basilica e del battistero del Laterano; o la Basilica di San Paolo fuori le mura. In particolare, la memoria di Silvestro è riposta, poi, nella chiesa in Titulus Equitii, la Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti, presso le terme di Traiano, accanto alla Domus Aurea.
Infine, è durante il regno ecclesiastico di Silvestro I che fu redatto il primo martirologio romano, ovvero il libro liturgico (nonché calendario) basato sui nomi dei martiri; e la prima scuola romana di canto, una scuola corale destinata alle funzioni religiose.
Ora, se ci atteniamo alle fonti storiche, però, non è chiaro perché il pontefice sia legato al giorno di Capodanno. Forse, soltanto perché morì proprio il 31 dicembre del 335. Dunque, durante la notte che poi, proprio in virtù della sua beatificazione, prese il nome di San Silvestro. E, tuttavia, qualcuno porta avanti anche l’idea, chiaramente non attestata, di una spiegazione più “romantica“.
Pensando a San Silvestro come una sorta di traghettatore di anime, in qualità di primo papa del nuovo periodo religioso che investì la città (il cristianesimo), e del ruolo di trasformatore che ebbe con Costantino e con Roma, allora è possibile che associarlo al Capodanno sia, in qualche misura, associarlo al nuovo e all’inatteso, a qualcosa che cambierà le sorti del passato. In questa veste, in questo connubio tra la vita del Santo e l’ultimo giorno dell’anno, allora, Notte di San Silvestro e Capodanno si fondono nella speranza di cambiamento e di novità.
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