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Qual è il vero nome di San Giovanni in Laterano? Tutto sulla chiesa più importante di Roma


Luogo simbolo della romanità, cuore di Roma, piazza in cui si svolge uno degli eventi musicali più importanti per i giovani, la chiesa, che tutti i romani e il mondo conoscono come dedicata a San Giovanni in Laterano in realtà ha un altro nome, sapete qual è?

San Giovanni in Laterano o meglio…

Proprio così. La chiesa di San Giovanni in Laterano è effettivamente dedicata solo in parte a un San Giovanni; l’equivoco nasce dal fatto che questo edificio sacro abbia come dedicatario due Santi Giovanni, il Battista e l’Evangelista, ma non solo. Il primo dedicatario della Basilica in realtà è Cristo. Infatti se andiamo a vedere la reale intestazione di questa chiesa vedremo come la denominazione ufficiale è: Papale arcibasilica maggiore cattedrale arcipretale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano. La chiesa non nacque immediatamente con questo nome, ma venne a stratificarsi nel corso del tempo, a partire da Papa Silvestro I nel IV sec. che dedicò per primo l’edificio a Cristo Santissimo Salvatore; Papa Sergio III nel IX sec. aggiunse la dedica a San Giovanni Battista e per ultimo, Lucio II nel XII sec., pe’ non fasse manca gnente, aggiunse pure quella a San Giovanni Evangelista, tiè. A questa monumentale Arcibasilica, la prima tra le quattro maggiori di Roma, la più antica d’Occidente e sede ufficiale de Papa, lavorò anche Borromini, che insieme a Bernini hanno portato il barocco a Roma.

In Laterano…ma che vor dì?

Dopo aver scoperto il vero nome di questa famosissima chiesa, cerchiamo di capire anche perché questo luogo di Roma abbia questo nome. Il termine Laterano pare abbia a che vedere con una delle tante follie dell’imperatore Nerone, che a un certo punto della sua vita, volle rimanere incinta. Forse veramente, forse per finta, ci riuscì, dando alla luce una bella rana, che portata in giro per la Capitale su di un carro e vedendo il Tevere pensò bene di ritornare ai suoi luoghi naturali. Da qui il nome latino di questa zona “lata rana”, che tradotto significa rana partorita o sparita.

La costruzione della Basilica ad opera di Costantino

Pare che la sua costruzione, avvenuta nel 324, sia dovuta al salvataggio della vita dell’imperatore Costantino da parte di Papa Silvestro I. L’imperatore romano infatti, ammalato di peste, sognò una notte i San Pietro e San Paolo, che in un primo momento confuse con due divinità pagane. Queste figure nel sogno gli consigliarono di cercare un eremita, Silvestro, che lo avrebbe guarito dalla peste. Una volta chiamato, Papa Silvestro ascoltò il suo racconto e fece vedere all’imperatore i ritratti di Pietro e di Paolo che Costantino riconobbe immediatamente. La massima carica dell’impero romano chiese di essere guarito, ma Silvestro prima chiese la liberazione di tutti i cristiani, avuta questa, lo immerse nell’acqua santa e l’imperatore guarì immediatamente. Così dopo 8 giorni, fu l’imperatore stesso a iniziare i lavori per la fondazione di questa basilica!

Le reliquie presenti nella chiesa

E a proposito di San Pietro e San Paolo in questa chiesa sono presenti le teste dei due santi patroni di Roma, nei reliquiari presenti sull’altare principale. Inoltre, un’altra reliquia conservata nelle sede ufficiale del Papa è un frammento di quello che si dice essere il tavolo su cui Cristo diede vita alla sua ultima cena.

Il processo al papa morto e la tomba di Silvestro II

Infine, come già abbiamo scritto in due articoli precedenti, San Giovanni in Laterano è al centro di altre due storie molto importanti; fu infatti la sede del famoso processo al Papa morto da parte di Stefano VI contro Formoso, il suo predecessore al soglio pontificio. Un altro episodio molto famoso, legato alla storia di Roma, fu quello della sepoltura del Papa mago Silvestro II. Egli infatti decise di affidare il luogo della sepoltura a due buoi, che conducendolo secondo il percorso della processione del Corpus Domini, arrivarono a San Giovanni, luogo in cui poi venne sepolto. La sua tomba fece continuare a parlare di lui, perché anche da morto questo pontefice continuava con le sue magie; si dice infatti che quando un papa si avvicinava alla morte, la sua tomba si inumidisse per arrivare a trasudare nel preciso momento della morte.