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Fabrizio Frizzi, l'animo gentile della televisione italiana

foto di: Immagini prese dal web

Fabrizio Frizzi è stato uno dei conduttori televisivi più amati dagli italiani, dal modo di porsi garbato, indelebili i ricordi della voce di Woody in Toy Story, dei quiz e della maratona Telethon

Fabrizio Frizzi, gli esordi e l’amore per il ruolo di presentatore

Fabrizio Frizzi è stato tra i conduttori più amati della televisione. Originario di Roma, debutta come speaker radiofonico in alcune emittenti della Capitale prima di esordire sul piccolo schermo in alcuni programmi della TV per ragazzi su Rai 2 nei primi anni ’80. Approda poi alla conduzione, ruolo che non abbandonerà più fino al malore avvenuto proprio in uno studio televisivo, durante le riprese de L’eredità, e poi con la morte avvenuta nel 2018 a soli 60 anni. Al suo volto sono legati tanti eventi televisivi, da quiz come I fatti vostri, Soliti ignoti e Scommettiamo che, fino a varietà come Domenica In.

Fabrizio Frizzi, il modo di condurre e le iniziative benefiche

Nel suo modo di presentare ha sempre affermato di avere modello di riferimento e fonte d’ispirazione Corrado e il ricordo che ha lasciato ai telespettatori lo accomuna al suo predecessore per la pacatezza con cui si rapportava con i concorrenti, per il modo garbato di rivolgersi alla telecamera e per il fatto di essere davvero amico di tutti, cosa che si è resa ancora più evidente dall’onda di commozione e cordoglio nei giorni appena successivi al suo decesso. Ha condotto per ben 17 edizioni il concorso di bellezza Miss Italia, commentato per 22 volte La partita del cuore, a lui si deve il grande contributo speso nei confronti della maratona benefica Telethon.

Fabrizio Frizzi e il legame con il doppiaggio e il mondo della musica

Molti ragazzi nati negli anni ’90 accostano Fabrizio alla voce di Woody, protagonista del film d’animazione Pixar Toy Story che racconta del magico mondo dei giocattoli. Appassionato di musica, interpretò la colonna sonora di quella pellicola in compagnia di Riccardo Cocciante e ha condotto i due concorsi principali a livello nazionale per cantautori emergenti, cioè il Premio Lunezia che si svolge in Toscana e Musicultura allo Sferisterio di Macerata. L’unico rimpianto è non averlo mai visto alla conduzione del Festival di Sanremo.