Il sistema scolastico di Roma è stato uno dei più efficienti di tutta la storia. Come andavano però a scuola i romani? Scopriamolo insieme!
Le origini della scuola romana
Ai tempi antichi Roma non aveva una scuola ma erano i padri ad istruire i propri figli. I bambini imparavano nelle proprie case a leggere, scrivere, contare e praticare le attività fisiche. I più ricchi invece potevano imparare anche le leggi ed a rispettare chi fosse più grande e saggio di loro.
Successivamente però con le prime conquiste territoriali e le battaglie vinte, i romani acquisivano parti della cultura dei territori conquistati, diventando così più colti, e la trasferivano ai propri figli. Spesso però i genitori discutevano sul cosa insegnare ai propri bambini. Dopotutto le conoscenze erano tante e bisognava scegliere con cura quelle da trasmettere.
In altre situazioni erano gli schiavi ad istruire i pargoli dei propri padroni. Erano delle persone colte e di conseguenza erano perfetti per poter trasferire la propria conoscenza ai ragazzi. È anche grazie a loro per esempio che il latino venne diffuso ed insegnato dai maestri.
Gli schiavi preferiti per insegnare erano i greci. Erano chiamati pedagoghi ed accompagnavano l’alunno per tutta la giornata, insegnandogli le regole, le nozioni ma soprattutto le basi per avere un comportamento adeguato.
I cambiamenti dell’età imperiale
Quando il popolo romano rese il suo territorio un Impero, cambiarono molte cose tra cui anche il sistema scolastico. I bambini imparavano l’educazione iniziale dalle proprie madri. A quei tempi le donne iniziavano ad avere maggiori diritti rispetto all’età repubblicana. Anche loro erano istruite ed avevano le facoltà per insegnare i propri figli, che la maggior parte delle volte sarebbero entrati a far parte dell’esercito romano.
Successivamente i figli erano affidati all’insegnante. Le donne non avevano troppo tempo per poter assistere totalmente i figli e di conseguenza li mandavano a scuola. Questo atteggiamento però non veniva sempre ben visto e a volte veniva considerato come la morte della famiglia.
I bambini frequentavano le Ludi Magister all’età di 6-7 anni. Questa durava all’incirca 8 mesi ed iniziava a marzo, nello stesso periodo in cui cominciava anche la stagione della guerra. Frequentavano le lezioni ogni giorno per 6 ore ed imparavano a leggere, scrivere e fare di conto.
In quest’epoca poi Roma era diventata una terra ricca di opportunità e in tanto cercavano il modo di raggiungerla ed integrarsi a questa. Dopotutto l’Impero romano cercava costantemente di romanizzare i territori conquistati e permettere alle persone di inserirvisi era il modo perfetto.
In questo periodo anche gli schiavi semi liberi andavano a scuola. Frequentavano la pubblica insieme agli immigrati e alle famiglie povere e imparavano il latino. Le scuole private erano invece riservate ai ricchi.
Alcuni maestri a scuola
I maestri erano divisi per categorie. Vi erano i magister, che era in pratica il maestro principale. Poi c’era il grammaticus, che era il commentatore dei testi greco-latini che insegnava soprattutto la poesia, la mitologia, l’astronomia ed i cori.
Il grammatico poi aveva la funzione di insegnare la letteratura. Un’altra categoria di insegnante era occupata poi dai rhetor, che insegnavano filosofia e retorica. I primi di questi provenivano dall’Egitto e dall’Asia e parlavano sia in greco che latino. Il più famoso di questi era Quintiliano.
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