“Po esse”, la frase dei dubbiosi
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In italiano indica una cosa ma a Roma ne vuol dire un’altra per cui bisogna sempre fare attenzione al significato che ha quest’espressione. Può essere facilmente oggetto di contraddizione.
Tutta l’Italia la conosce, ma non tutti sanno che il suo significato può variare in base al contesto e al luogo in cui viene utilizzata. In molte regioni della penisola l’espressione indica infatti una determinata cosa, ma nel Lazio e soprattutto a Roma ha un significato abbastanza diverso da quello che ha nell’italiano corretto.
A Roma infatti “imbruttire” non vuol dire “perdere la propria bellezza” oppure “diventare brutto”, bensì un’altra cosa.
Chi non sa il significato che quest’espressione ha a Roma può confondersi sentendola pronunciare da un romano, perchè in italiano “l’imbruttire” ha un significato totalmente diverso da quello che assume in romanesco.
A Roma infatti con “l’imbruttire” s’intende il guardare male qualcuno, con occhio storto. Quando quindi si sente qualcuno dire parole come “ma che me stai a ‘mbruttì?” oppure “non m’imbruttì” non bisogna aspettarsi nulla di buono ma probabilmente una discussione.
Tanti sono i motivi che possono far “imbruttire” qualcuno. Solitamente ci s’imbruttisce nel momento in cui viene detto qualcosa che infastidisce, che genera quindi delle smorfie di disapprovazione.
S’imbruttisce per esempio nel momento in cui qualcuno dice che una carbonara può anche essere fatta con la pancetta e il parmigiano e non solo con il guanciale e il pecorino oppure quando qualcuno dice che la pizza romana non è una vera pizza. Tantissime sono quindi le ragioni per cui si può imbruttire, dalla più banale alla più grave.
In ogni caso c’è da aspettarsi una bella discussione.
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