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È un enorme cuore in gabbia ed è l’opera di Anna Rizzo che in questi giorni tutti possono vedere nella grande piazza del municipio di Fiumicino. Lo avete già visto?

È davvero difficile non fare caso a questa grande opera, che è stata inserita nel cuore di Fiumicino e che tutti potranno vedere fino a settembre. “La violenza non è amore” è la suggestiva installazione di Anna Rizzo, un’artista contemporanea che ha scelto di lasciare il proprio messaggio di denuncia alla violenza attraverso l’arte.
Ha così costruito questa grande gabbia di acciaio, che è alta ben 4 metri e che al suo interno ospita un cuore rosso. La gabbia che lo custodisce è però arrugginita e rovinata, mentre il cuore è trafitto da un grande gancio che lo tiene appeso.
È quindi un’opera dall’aspetto malinconico che sicuramente non passa inosservata e che invita lo spettatore a riflettere. “La violenza non è amore” è infatti un’installazione che condanna l’indifferenza e la violenza in ogni sua forma. È anche la terza opera di denuncia proposta dall’artista negli ultimi 2 anni. La prima è stata esposta nel 2020 a Capri, la seconda a Città della Pieve, in Umbria.

La creatrice di queste opere d’arte è Anna Rizzo, un’artista che da anni mostra un forte amore per la scultura. Sembra che le sue prime creazioni siano nate in età adolescenziale, all’interno del laboratorio di suo padre nonchè il suo primo insegnante.
Con il tempo il talento dell’artista si è fatto conoscere in tutta Italia e le ha garantito anche alcuni riconoscimenti. Dopotutto è davvero difficile non notare ed apprezzare le sue opere, così suggestive e curate in ogni minimo dettaglio. Catturano l’attenzione di chi le vede e lo conducono in un mondo fatto di materiali oppure di carta ed acquerelli.

Non è la prima volta che Fiumicino si trasfoma in una scenografia nella quale ospitare delle opere d’arte. Ad esempio in passato i muri della città sono stati ricoperti con dei fogli nei quali erano scritte delle poesie. Alcuni vandali li avevano tappezzati con i simboli del nazismo e di conseguenza erano stati messi i fogli per poterli ricoprire.
I fogli però non erano stati sufficienti a ricoprire i simboli, di conseguenza le pareti sono state riempite con dei fantastici disegni, che rappresentavano i più grandi quadri della storia. Sono qualcosa di incredibile.

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