"Live in Roma", a un anno dalla morte di Franco Battiato
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Sono stati dei grandi inventori e con le loro creazioni hanno reso più semplice la vita di tutti i giorni. Quali sono però le più grandi invenzioni dei romani?
È sicuramente merito dei romani e delle loro invenzioni se la vita di oggi è più semplice rispetto a quella di qualche tempo fa.
Con le loro idee i romani hanno dato vita a tanti strumenti, che nel tempo poi hanno subito diverse modifiche e che sono così diventati quelli che oggi conosciamo e usiamo.
Basta pensare alla gru, l’enorme braccio meccanico che i costruttori usano per sollevare e spostare gli oggetti pesanti. Sembra che proprio i romani ne siano stati gli inventori e che abbiano progettato la gru per costruire i ponti e gli acquedotti.
Avevano bisogno di qualcosa per poter spostare degli enormi massi e consentire così il passaggio sulle acque e il loro trasporto.
Avevano quindi costruito un enorme braccio di legno, che veniva collegato a delle funi e che veniva trainato dai buoi attraverso degli enormi cilindri.
Questi grandi dischi erano quindi delle ruote utili a trasportare la gru, ma anche degli ottimi propulsori che servivano a sollevare il possente braccio meccanico. In questo caso però erano gli uomini a spostare le grandi ruote. Entravano dentro l’enorme disco e infine ci camminavano dentro come fossero dei piccoli criceti.
Anche la livella sembrerebbe un’invenzione romana. Lo testimonia un antico mosaico che è stato ritrovato a Pompei e che rappresenta la livella della vita, per dimostrare che davanti alla morte non ci sono distinzioni sociali ma siamo tutti uguali.
Ai tempi antichi la livella era uno strumento davvero particolare, costituito da un grande telaio in legno alla cui estremità si trovavano degli appoggi, sui quali venivano appesi dei fili in piombo.
Era un mezzo utile a verificare il dislivello di un terreno, attraverso il quale si poteva capire dove realizzare poi una certa costruzione.
Sopra la livella c’era poi una piccola vasca d’acqua, che invece serviva a capire se l’eventuale costruzione avrebbe resistito al vento. Se con il soffio del vento l’acqua sarebbe caduta dalla vaschetta, allora la costruzione sarebbe stata irrealizzabile.
Questo strumento un tempo si chiamava “chorobates” ma poi è stato sostituito dalla “libella” che aveva al suo centro un lungo filo di piombo che avrebbe verificato maggiormente il dislivello.
Un’altra particolarissima invenzione romana era poi la groma. Era uno strumento con il quale un tempo si tracciavano i confini dei terreni e dei campi militari.
Era un enorme bastone, dotato di un’estremità appuntita che veniva conficcata nel terreno. Alla parte superiore del bastone c’era invece un piccolo braccio mobile roteante con accanto due assi incrociate tra loro, sotto le quali si trovavano dei fili di piombo.
Era uno strumento particolarmente usato dai romani, che è stato ritrovato durante alcuni scavi, in modo particolare a Pompei.
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